mercoledì 15 maggio 2019

Io e i fumetti

Post pubblicato su Pietro Saba World il 09/06/2015 Qui - Quando due giorni fa l'amico di tutta la blogosfera, Miki del blog Moz O'clock, ha finalmente svelato il suo progetto legato al mondo dei fumetti (che vi suggerisco di seguire, qui il primo episodio) ho pensato e ripensato a quando da giovanissimo (più o meno intorno ai 12-13 anni) anch'io avrei voluto, non solo disegnare fumetti, ma saper disegnare come i professionisti, che soprattutto nei fumetti da un cerchio o quadrato rigorosamente fatti a mano, ne usciva un fantastico personaggio anche inventato. Purtroppo però non ero in grado anche se qualcosa riuscivo maldestramente a disegnare. Comunque tanto mi piaceva che volevo fare il geometra (come mio fratello) ma per problemi logistici non mi è stato possibile, ripensandoci però non era la scelta giusta, probabilmente belle arti, ma era più complicato soprattutto per la mia condizione e la mia poca manualità, quindi ho lasciato perdere perché comunque non ero assolutamente portato. Ma la passione nel disegnare (ma anche costruire e inventare) è nata anche per 'colpa' di Art Attack e di quel presuntuoso di Giovanni Mucciaccia che non mi dava neanche il tempo di scrivere anche solo l'occorrente che lui già aveva completato tutto, ma quando però ci riuscivi, pensavi a tutto quello che dovevi comprare per realizzare anche un misero suppellettile, ed è in quel momento che mi cadevano le braccia, perché dovevi procurarti i colori, i cartoni, i fogli, la carta igienica! Cose che se chiedevo a mia madre di comprare o prendere mi rispondeva, cammin vattin (ovvero gira al largo) e se pure sarei riuscito a completarne uno son sicuro mi avrebbe risposto, che ne devi fare? si può gettare? E poi non ero neanche bravo a disegnare animali, uomini o paperi. Ecco perché ho lasciato perdere e comunque i fumetti era ed è meglio leggerli che disegnarli, per l'appunto allora ho cominciato a leggere fumetti.

All'epoca, come adesso, c'è n'erano tantissimi, ma i soldi per comprarli latitavano e quindi gli unici che potevo avere era il Topolino, non un fumetto qualsiasi, per me Il fumetto per eccellenza, perché adoravo i personaggi Disney e ovviamente i paperi, partendo da Zio Paperone, Paperino e quindi Mickey Mouse. Comunque parallelamente c'era Il giornalino, qualcuno lo ricorderà, anche lì c'erano i fumetti ed erano divertenti. Gli altri non solo non erano possibili ma non mi ispiravano tanto. Ebbene per ben 10 anni ho collezionato Topolino, immancabile contro il parere contrario di mia madre, che ripeteva sempre, adesso che li hai letti si posson buttare? Assolutamente no! E infatti nella mia libreria sono sempre in bella vista, sono quasi un centinaio. Da parecchi anni ho smesso di collezionarli, non perché non mi interessavano più, ma perché non ne sentivo l'esigenza e poi grazie anche a internet riuscivo lo stesso a leggerli, ma in pdf e gratis. Proprio grazie a questo espediente ho letto anche tanti altri italiani, soprattutto, ma anche stranieri (per esempio The Walking Dead). Anch'io infatti non ho saputo resistere ai classici fumetti italiani e a uno dei grandi maestri come Milo Manara e le sue sensuali ed enigmatiche tavole. Non solo, ho letto alcuni Dylan Dog, Corto Maltese, senza dimenticare quelli erotici, da Valentina di Crepax a Druuna di Serpieri. E tanti altri che non ricordo, in più ho letto qualche manga, qualche fumetto di supereroi (Spiderman), e anche se me vergogno un po, alcuni hentai, insomma di tutto un po. Certamente sono stati gli unici 'libri' che ho mai letto, tranne quelli che leggevo a scuola o che ricevevo come regalo. In ogni caso mi sono divertito e mi diverto ancora oggi a leggere fumetti.

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