domenica 12 maggio 2019

For Honor

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 16/10/2018 Qui - Nell'attuale panorama videoludico non esiste un gioco come For Honor (forse perché a giochi simili ci avrò giocato pochissime volte) e in un primo momento le sue meccaniche di gioco (quelle di un picchiaduro con elementi hack and slash) possono spiazzare l'utente. In tal senso questo titolo di Ubisoft (anch'esso regalatomi dalla suddetta piattaforma mesi fa) non è sicuramente per tutti, è un gioco che va capito, tenendo bene in considerazione che l'aspetto primario è il comparto multiplayer. Così tanto primario che è bene precisare che qualunque modalità andiamo ad affrontare necessita di una connessione costante alla rete. Fortunatamente però, anche se l'essenza di gioco la si trova solo affrontando l'online (cosa che in verità non ho del tutto apprezzato, giacché sopporto poco la modalità multigiocatore) For Honor include al suo interno anche una modalità single player. Una modalità, una campagna (che può essere affrontata anche in cooperativa, che è composta da tre capitoli, ognuno include al suo interno ben sei missioni, che ci portano a conoscere nel dettaglio le terre natie e il background delle tre fazioni coinvolte nell'eterno conflitto), che seppur è solo necessaria a introdurre le meccaniche di base e funzionante come lungo tutorial, è riuscito, almeno personalmente, a soddisfarmi. La trama infatti (che racconta la storia di un mondo dilaniato dal conflitto, a seguito di un cataclisma di proporzioni gigantesche, in cui dopo una flebile serenità la personificazione della guerra e l'antagonista indiscussa del gioco, Apollyon, fa scoppiare terribili e sanguinolenti scontri così per diletto), seppur manchevole di colpi di scena degni nota, è buona. Essa difatti (che tiene impegnato l'utente per circa 6 ore ad un livello normale di difficoltà, di più ovviamente in base alla difficoltà o se si vogliono ottenere tutti i collezionabili presenti nelle varie location) si lascia seguire molto piacevolmente. Certo, la ripetitività tra un livello e l'altro si sente, e in tal senso Ubisoft poteva osare di più per garantire una campagna molto più longeva e definita, ma a conti fatti, anche se la modalità serve solo come allenamento, che cerca appunto di preparare al meglio il giocatore per scendere successivamente sui campi di battaglia del comparto multiplayer (nel corso della campagna, infatti, conosceremo le varie fazioni, Vichinghi, Samurai e Cavalieri, e le classi, Avanguardia, Pesante, Assassino e Ibrido, presenti nel gioco con i loro punti di forza e loro debolezze), va benissimo così.
Il combat system è ovviamente l'elemento su cui si basa tutto il gameplay di For Honor ed inizialmente il sistema non sembra particolarmente complesso e risulta intuitivo e abbastanza semplice, in realtà invece è molto complesso da padroneggiare. E tuttavia ciò, che si basa principalmente sulla direzione degli attacchi e delle parate, le nostre armi bianche possono infatti sferrare e parare attacchi a destra, a sinistra e dall'alto (mentre in posizione di difesa dobbiamo prestare, molta attenzione alla direzione dei colpi che vogliamo infliggere e capire con relativo anticipo dove il nemico di turno vuole colpirci e decidere se è meglio bloccare o schivare) riesce a garantire scontri coinvolgenti, adrenalinici, brutali e assolutamente credibili. In un titolo come For Honor non poteva di certo mancare la personalizzazione e lo sviluppo in termini di crescita del nostro eroe, che qui ovviamente c'è, e a tal proposito tutto in For Honor può essere sbloccato semplicemente giocando ma è chiaro che utilizzando i soldi reali, sbloccare nuovi eroi ed ottenere un equipaggiamento più performante sarà molto più semplice e veloce. Come detto, il fulcro dell'esperienza di gioco di For Honor risiede nella componente multiplayer, che qui ovviamente, seppur non esente da difetti (anche perché non tutti hanno una connessione ottimamente performante), è assolutamente coinvolgente e divertente. Una componente con modalità a squadre (Dominio e Deathmatch), singole e in coppia (1vs1 e 2vs2, Duello e Mischia, contro altri giocatori reali o contro l'AI) ed infine c'è la Guerra delle Fazioni, un sistema che ricorda molto da vicino il Risiko, infatti le tre fazioni dovranno conquistare e difendere i territori. A livello tecnico For Honor stupisce, il gameplay è assolutamente fluido, visivamente è spettacolare, poiché le location, gli eroi, i personaggi, le armature e le armi sono riprodotte con un livello di dettaglio altissimo, le animazioni sono eccellenti ed insieme al sistema di combattimento rendono ogni scontro assolutamente realistico e brutale (in tal senso gli effetti non mancano e gli schizzi di sangue sono ben evidenti), l'unico neo l'audio, abbastanza ripetitivo. E insomma il livello è abbastanza alto per un gioco che non è il classico action game in terza persona improntato sul combattimento dove per vincere basta schiacciare a caso e velocemente i tasti del controller, For Honor è infatti un gioco unico nel suo genere e per tale motivo o lo si ama alla follia oppure assolutamente no. A tal proposito i giocatori che non amano l'aspetto puramente multiplayer non dovrebbero avventurarsi nell'universo di questa IP di Ubisoft (soprattutto se non si ha una connessione performante a disposizione), tuttavia per chi ama il single player, anche se un comparto narrativo migliore avrebbe sicuramente giovato, il divertimento non manca in questo gioco, anche se in quest'ultimo caso sarebbe preferibile non spendere un euro, io dopotutto se non l'avessi avuto gratis non l'avrei certamente acquistato. Voto: 7-

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