domenica 12 maggio 2019

Dishonored

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/10/2017 Qui - Ambientato nella città fittizia (e similmente distopica) di Dunwall, Dishonored è un FPS completamente single player che non lascia spazio a modalità di gioco secondarie o al multigiocatore ed è fortemente focalizzato sulla storia. Proprio per questo motivo enorme è stato il lavoro effettuato dallo sviluppatore per creare un universo credibile e soprattutto coerente. Seppur dal punto di vista narrativo non si può certo parlare di una vicenda sorprendente e originale, anzi, è una trama piuttosto "standard" se presa a se stante. Vestiremo i panni di Corvo Attano, guardia del corpo personale dell'Imperatrice, accusato ingiustamente dell'assassinio della stessa e del rapimento di Emily, l'erede al trono. Imprigionato e condannato a morte dagli stessi complottisti, il protagonista verrà aiutato ad evadere dai Lealisti, gruppo dissidente e fedele alla giovane neo-sovrana. Il suo obiettivo quindi (con l'aiuto degli stessi) sarà molto semplice, eliminare, uno dopo l'altro, tutti i responsabili del regicidio, liberare Emily ed insediarla sul trono. Una spirale di vendetta e giustizia che procederà in maniera piuttosto lineare sin quasi al termine dell'avventura, quando il più classico dei colpi di scena colpirà e sopraggiungerà inaspettato (quasi del tutto).
Dishonored è quindi (minuto capolavoro di programmazione), come fu per il bellissimo Bioshock Infinite, l'esperienza a metà tra glorioso passato e sognante futuro che tutti i giocatori ogni tanto cercano e trovano. Perché con il suo stile di gioco coinvolge (che si lascia giocare con immenso piacere dall'inizio alla fine) e spesso addirittura stupisce, grazie ad un design degli ambienti e ad una profondità del gameplay che difficilmente, soprattutto ultimamente, si trova in altri esponenti del genere. Il connubio infatti tra l'incredibile libertà d'azione e la perfetta caratterizzazione dell'ambientazione rendono quella di Arkane Studios una produzione di caratura elevatissima, per quanto non si possa dire brilli di luce propria sotto tutti i punti di vista, il comparto tecnico è difatti in alcuni frangenti piuttosto vecchiotto. Il suo unico vero neo è però la durata, forse troppo corta per un titolo che molti vorrebbero divorare, catturati dal gameplay magnifico (seppur troppo indirizzato nel tipo di gioco "stealth" e meno in quello action) e dalla cupa atmosfera di Dunwall. Anche se sono proprio le caratteristiche del gameplay e le possibilità offerte (anche in termini di rigiocabilità) da una struttura di tipo "sandbox" del tutto particolare, a lasciare positivamente impressionati e mantenere saldamente incollati allo schermo nel tentativo di raggiungere il massimo grado di furtività. Dopotutto le elevatissime aspettative, insomma, non vengono disattese, giacché Dishonored, di cui è già uscito il sequel (che ovviamente prima possibile comprerò, anche la versione definitiva, con altre missioni e tanto altro, di questo) è un'opera curata e assolutamente godibile da non lasciarsi assolutamente scappare. Voto: 7+

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