Post pubblicato su Pietro Saba World il 04/12/2021 Qui - Purtroppo non sono riuscito ad assolvere in pieno il desiderio di leggere con più frequenza elargito lo scorso anno in occasione delle Letture del 2020, avrei voluto per esempio completare la (corposa) collezione de I Classici del Fumetto di Repubblica Serie Oro iniziata proprio la scorsa volta con il primo numero dedicato a L'uomo ragno, ma ne ho letti ancora pochi per poterne parlare approfonditamente, darne un giudizio specifico, tuttavia di cose ne ho lette ugualmente quest'anno, di cose particolari che ho letto in più alle mie immancabili letture dei mitici Topolino. A tal proposito, rimanendo nella sua sfera (in cui dopo torneremo), ho letto l'edizione speciale allegata al numero 2808 di Topolino, il Topolino Gold che contiene le storie (5) più belle del settimanale dal 1949 a oggi, ma votate dai lettori. Votazione all'epoca, era il settembre 2009, effettuata in occasione dei 60 anni della testata. Ciascuna storia è preceduta da un breve articolo di approfondimento che comprende anche le immagini di copertina originali dove le storie (tutte validissime, alcune anche storicamente importanti) sono state pubblicate. Le storie presenti nel volume sono: La vera storia di Novecento (da Topolino 2737 del 13 maggio 2008), Paperino e il segreto della 313 (da Topolino 2071 dell'8 agosto 1995), Topolino e la spada di ghiaccio (da Topolino 1411-1413 del 12-26 dicembre 1982), Paperinik il diabolico vendicatore (Da Topolino 706-707 dell'8-15 giugno 1969) e L'inferno di Topolino (da Topolino 7-12 dell'ottobre/dicembre 1949 e gennaio/marzo 1950). Quest'ultima storia, anzi la prima parte, era già presente nel primo volumetto della collezione Topolino Story, dedicata a un anno specifico e contenente le storie più importanti che furono pubblicate in quel periodo, per l'appunto il primo (letto lo scorso anno) era sul 1949. Stavolta mi è "capitato" il 1955, interessante ma non eccezionale, storie non tutte notevoli. Ecco infatti Paperino e il misterioso Mister Moster (perdibile), I Paperini e la caccia al tesoro (minimalista), Lilli e la foresta incantata (quasi inutile) e Topolino e Pippo cosmico (unica storia davvero eccezionale, genialità assoluta nella caratterizzazione di Pippo). E poi come al solito "Come eravamo", poi si parla di Disneyland (che in quell'anno veniva inaugurato), della Fiat 600 e di tante altre cose inerenti l'anno in questione, infine scheda su Paperina.
Una promessa però sono riuscito ad assolvere pienamente, anzi, ho pure raddoppiato. Quella inerente il leggendario H. P. Lovecraft, che volevo "approfondire" dopo averlo spesso "incontrato" negli ultimi anni, in tanti campi, anche cinematografico (con quel sorprendente gioiellino di Il colore venuto dallo spazio, Color Out of Space diretto da Richard Stanley). E proprio in previsione di un altro possibile adattamento che ho trovato (e letto) L'orrore di Dunwich, e si è rivelata scelta saggia. Così tanto che già m'immagino il film, con le sue atmosfere plumbee, le ambientazioni funeree e tutto il resto, che molto ha di inquietante. Solo leggendo il racconto che sembrava d'esserci, e in qualche modo ci sono stato, ma in un'altra storia egualmente inquietante e tramite il mondo videoludico. Era gratis da Steam il racconto/game horror dello scrittore statunitense Dagon, prontamente scaricato e giocato. Un gioco non solamente ispirato al mondo di Lovecraft, ma che narra le vicende del secondo racconto pubblicato dal famoso autore. Una sorta di storia interattiva, priva di fasi di gameplay in cui bisogna semplicemente seguire il racconto cliccando su vari elementi selezionabili. L'esperienza di gioco è breve ma intensa, all'incirca 30 minuti, quindi si può finirla tutta d'un fiato. Graficamente l'impatto è buono e l'atmosfera è resa con la giusta intensità. E se il gioco riesce benissimo a farti tuffare a capofitto nella sua discesa nella follia, uno dei punti di forza sono le curiosità sull'autore, disseminate per tutta la storia, che fanno scoprire aneddoti particolari su H.P. Lovecraft. Penso che continuerò a scandagliare la rete per trovare altro, e nel caso saprete (probabilmente) l'anno prossimo se ci sarò riuscito. Ma nel frattempo torniamo a noi, e ritorniamo (come promesso pocanzi) nella sfera "Topolino", parlandovi di un bellissimo volume (dal titolo Paperino e il Signore del Padello: e altre storie a tema Fantasy) facente parte di una serie da collezione di storie a fumetti Disney ispirate alle opere letterarie più note dei grandi autori classici. Un volume (appunto quello che ho letto) dedicato al capolavoro di J.R.R. Tolkien, Il Signore Degli Anelli. Nella parodia disneyana Paperino Dormisodo è destinato a recuperare il padello magico, che può sconfiggere il male e ad aiutarlo nell'impresa interviene Topolino Cuoresaldo. L'albo è completato da una presentazione dell'opera letteraria che ha ispirato le storie a fumetti e da una biografia dell'autore. E le altre storie a tema Fantasy? In verità la storia è una sola, è una trilogia, anzi quadrilogia (ma da quanto ho visto ad oggi resta ancora inedito il quarto e ultimo episodio della saga, pubblicata nel 2000 sulle pagine di Mega e poi raccolta in questo volume dei Capolavori della Letteratura), tre storie che sono delle bonarie parodie di "La spada di Shannara", Topolino e la Spada di Shambor, Topolino e il ritorno a Shambor e Topolino e il nuovo ritorno a Shambor. Nel primo dei tre racconti, Topolino riceve da uno strano personaggio un libro, "La Spada di Shambor". Peccato che tutte le pagine siano bianche! Mentre lo sfoglia, Topolino si trova catapultato in un universo parallelo, dove scopre di essere il protagonista di una profezia! Si troverà così a vivere mille avventure diverse! Niente di paragonabile ad altre storie, ma comunque abbastanza godibile, peccato solo che l'avventura si fermi a tre quarti.
E Topolino (il personaggio intendo) è anche protagonista, protagonista assoluto, del Super Disney n.42, che contiene I Supergialli del suddetto "Topo detective", 11 storie per lo più abbastanza simili tra loro (giacché tra nuovi e vecchi nemici, più quest'ultimi, tutte incentrate su dei furti commessi un po' qui e un po' là), che divertono ed intrattengono ma non entusiasmano. Sempre dall'ambito Disney ecco una interessante raccolta, rivolta certamente a bambini e/o ragazzi, ma comunque davvero bella, I capolavori di sempre (Fiabe Disney Vol. 4), un grande libro di fiabe, tutto da leggere, arricchito da tante illustrazioni a colori. Contiene dieci tra le più belle fiabe classiche Disney illustrate con uno stile pittorico ed elegante. Con l'unico "inconveniente" che le fiabe vengono qui abbreviate considerevolmente, c'è Il libro della Giungla, Biancaneve e i sette nani, Bambi, Peter Pan, Pinocchio, La carica dei 101, Il Re Leone, Alladin, Gli Aristogatti ed Alice nel Paese delle Meraviglie. A proposito di quest'ultima fiaba (che in verità si trova a metà della raccolta ma che per esigenze di scrittura ho messo alla fine), e in questo modo concludo questa mia carrellata di letture dell'anno, ho letto anche l'edizione integrale con immagini originali, ad opera de La biblioteca dei ragazzi. Immagini dalla prima edizione del 1865 con disegni originali di John Tenniel, della storia scritta da Lewis Carroll. Conosciamo tutti la vicenda, eppure solo leggendolo (perchè mai avevo letto, giacché nella maggior parte dei casi sono stati i classici Disney ad essere visti per la prima volta) ti accorgi dell'infinita bizzarria di cui racconto è pregno (tra assurdità e paradossi di ogni tipo). Gli stravaganti protagonisti del romanzo non sono però così distanti dalla realtà, in quanto offrono una carrellata dei difetti e delle manie del genere umano, e numerosi sono i riferimenti a personaggi e avvenimenti dell'epoca. In tutta l'opera abbondano inoltre giochi linguistici e matematici, citazioni, nonsense e figure retoriche, che fanno di Alice nel paese delle meraviglie un capolavoro di originalità, da oltre 150 anni letto e tradotto in tutto il mondo (e citato, omaggiato e riferito in molte opere cinematografiche recenti e non recenti). Prima di congedarmi, una nota importante, entrambe le ultime due opere sono "consultabili" gratuitamente se avete Prime, grazie a Prime Reading infatti, è possibile leggere questo e molto altro. E per l'appunto, proprio grazie a questa possibilità che offre l'abbonamento ad Amazon, spero di leggere tante cose interessanti in futuro, tra romanzi, fumetti e manga messi a disposizione dalla piattaforma e-commerce numero uno. C'è 1984 per esempio, ma non so se davvero ci riuscirò a leggerlo, però chissà.
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