mercoledì 15 maggio 2019

Borderlands: The Pre-Sequel

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 11/05/2017 Qui - Ogni episodio di Borderlands è caratterizzato da una longevità sicuramente superiore alla media, molto più vicina a quella di un GdR che a quella di un FPS (i due generi che Gearbox, la squadra di sviluppo, ha magistralmente miscelato con questo gioco), e The Pre-Sequel (terzo capitolo, ma in linea temporale il secondo) non fa sicuramente eccezione in questo. Anche se il timore era che cento ore di gioco in un'ambientazione nuova e diversa potessero risultare monotone, se non addirittura indigeste. Ma per fortuna non è così. Già dopo le primissime ore di gioco, anche se non con la versione finale e completa (come al momento è purtroppo successo a me), ci si rende subito conto che la varietà di ambientazioni non sarà un problema. Ambientazioni caratterizzate da estese superfici grigie piene di crateri, che però si alternano con distese ghiacciate, con pianure invase dalla lava, con città ad alto tasso tecnologico e con quant'altro. Elpis (il nuovo-pre-pianeta) insomma non ha nulla da invidiare a Pandora, dal punto di vista della varietà e The Pre-Sequel mantiene chiaramente quel bellissimo stile fumettoso/schizzato, un po' caricaturale un po' "smart", che ha reso particolari Borderlands e Borderlands 2, e la loro affascinante ambientazione post-apocalittica. E io, nell'appurare ciò, ho tirato un bel sospiro di sollievo, a cui vi invito a partecipare. Poiché mentre mi godevo lo scampato pericolo, mi riscoprivo totalmente immerso, per la terza volta, in quelle stesse adorabili meccaniche che mi avevano catturato nei due precedenti (per pubblicazione) episodi della serie, che sono indubbiamente due dei miei giochi preferiti degli ultimi anni. Sì, la cosa più bella di Borderlands: The Pre-Sequel è banalmente il suo essere un episodio di Borderlands. E la cosa più incredibile è proprio la sua capacità di farti sentire 'a casa'. Una sensazione meravigliosa e accomodante che pochi giochi possono permettersi e che, a conti fatti, è per me un plus talmente importante da farmi pensare, ogni volta, che la serialità nei videogiochi, purché non diventi una scusa per riciclare sempre le stesse cose, purché sia sfruttata in modo intelligente, e purché non se ne abusi, non può che essere una gran bella cosa.
Nonostante The Pre-Sequel sia il primo episodio di Borderlands a cercare di inserire elementi originali (ma non del tutto efficaci secondo me) nel gameplay, a rimescolare un po' le carte giocando con la gravità di Elpis, ma senza ottimi risultati (solo discreti). In ogni caso davvero bello è questo capitolo, anche se The Pre-Sequel alla saga Borderlands non aggiunge quasi niente, solo (si fa per dire) una trama scritta come al solito in modo molto sfizioso, che ci racconta la storia di Jack il Bello, il cattivone di Borderlands 2, prima che diventi cattivo. La sceneggiatura non sarà forse agli straordinari livelli di Borderlands 2, ma mi è sembrata superiore a quella del primo Borderlands, e comunque assolutamente in linea con gli standard, molto alti, di una serie che riesce sempre a far ridere per il modo in cui è infarcita di meravigliose, continue e paradossalmente comunque sempre inaspettate cazzate. Tra l'altro fornite con un godibilissimo doppiaggio italiano. E quindi nonostante i miei dubbi sui nuovi elementi di gameplay, nonostante qualche problema di bilanciamento per il single player (dovuto a un gioco palesemente pensato per la modalità co-op) e nonostante il rammarico per un sistema di loot sempre fantastico ma ancora un po' caotico in multiplayer, Borderlands: The Pre-Sequel è secondo me comunque pressoché imperdibile per gli amanti della serie. Poiché se volete più Borderlands, qui lo troverete, eccome, anche se come detto non aspettatevi un titolo in grado di superare o anche solo raggiungere il secondo capitolo. Ad ogni modo, tutti coloro che ritengono di non averne avuto abbastanza di sparatorie, bottino e situazioni bizzarre, troveranno in Borderlands: the Pre-Sequel (che garantisce decine e decine di ore di autentico divertimento sparacchino e ruolistico) contenuti magari non di livello stratosferico ma capaci comunque di tenerli impegnati a lungo. Per chi si accontenta, basta e avanza. Voto: 7

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