mercoledì 15 maggio 2019

BioShock Infinite

Commento pubblicato su Pietro Saba World il 20/09/2015 Qui - BioShock Infinite cambia pelle, grafica e stile diverso ed è una sorta di prequel ad ampio respiro rispetto ai precedenti capitoli, ed eredita da questi caratteristiche simili per quanto riguarda il gameplay. Questa volta si "controlla" un ex‑agente dell'agenzia investigativa Pinkerton, Booker DeWitt, un detective alcolizzato e accanito giocatore d'azzardo, con un passato burrascoso, si ritrova suo malgrado nella città fluttuante di Columbia nel 1912, per via di un regolamento di conti che lo porta a cercare e a riportare a New York una giovane donna di nome Elizabeth, imprigionata dal fondatore Zachary Hale Comstock (autonominatosi "il Profeta"). Imprigionata a Columbia sin dall'infanzia e sorvegliata da una misteriosa e sanguinaria creatura alata di nome Songbird. In questo capitolo tanti temi sociali e filosofici, dal razzismo alla religione e il finale è uno. Il tema che emerge nella saga è il rapporto padre-figlia che nell'ultimo ma primo capitolo ha grande rilevanza, infatti un segreto è celato e solo alla fine la verità verrà alla luce lasciando tanti dubbi e perplessità. La trama di questi giochi è molto contorta, solo giocando la si capisce ma non è facile da spiegare. L'unica cosa certa è che a me è piaciuta tutta, diversa da tante altre ma molto interessante e lunga. Voto: 7,5

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