venerdì 29 dicembre 2023

La mia personale classifica del 2023

Classifica pubblicata su Pietro Saba World il 29/12/2023 Qui - Un peggioramento in termini di qualità e quantità rispetto allo scorso anno, eppure (nuovamente) posso ritenermi soddisfatto di quanto giocato, eppure (nuovamente) nessun titolo sotto la sufficienza. Colpa forse della casualità, in conseguenza delle mie scelte nel giocare questo e quello e non quell'altro (e tutto senza un men che minimo sforzo economico), o della longevità dei codesti titoli opzionati, non lo so, ma qualunque sia stata non importa, conta solo l'essersi divertito, cosa poi accaduta. Alti e bassi certo, ma ennesima buona stagione videoludica, in attesa della prossima che in verità è già cominciata. Puzzle game, avventura e narrativa, strategia e fantasia, azione e adrenalina, tra GDR, RPG, platform e quant'altro, alla fine porta qui, a questa classifica qua.


16. Tutto sommato un buon gioco, ma sarebbe potuto essere molto di più. Il titolo ha dalla sua diversi elementi qualitativamente molto solidi, ma al tempo stesso presenta evidenti lacune che gli impediscono di elevarsi al di sopra della media. Appropriandoci per un attimo di una delle frasi più abusate in ambito scolastico, potremmo dire che il gioco ha del potenziale, ma non si applica. (6)
15. Di giochi di zombie ne ho provati parecchi, e capita spesso che si assomiglino un po' tutti, però non è male. Perché World War Z non è di certo il miglior sparatutto cooperativo di sempre a tema zombie, ma riesce discretamente nel suo intento di divertire senza badare troppo alla forma. (6+)

lunedì 11 dicembre 2023

Letture 2023

Post pubblicato su Pietro Saba World il 11/12/2023 Qui - Avrei dovuto (e finalmente dato che già l'anno scorso non c'ero riuscito) quest'anno concludere la collezione oro di Repubblica (contenente 65 volumi), ma tra recensioni, giochi, film e serie, tempo per leggere tutto non ho avuto, ed anche questa volta non l'ho conclusa. Sono circa a metà, l'altra metà leggerò nel 2024, quando conto seriamente di finirla. E tuttavia c'è stato tempo per leggere anche qualcos'altro oltre agli immancabili numeri di Topolino, tra fumetti, libri, audiolibri e manga. Me ne mancavano due della collana Le più belle storie Disney della Giunti Edizioni, e le ho lette entrambi. Prima quelle sull'Antica Roma, nove storie (tutte prese da Topolino tranne una presa da Mega) dal 1980 al 2003, nessuna già precedentemente letta, un affascinante e divertente viaggio nell'antica Roma e dintorni in compagnia di Paperinus e tutti gli altri. E dopo quelle sul Rinascimento, dieci storie (6 da Topolino, 2 da Paperino Mese, 1 da Mega e da Minni & company) dal 1986 al 2011, letta solo una, avendola già incontrata precedentemente nel numero 2566 di Topolino, da Leonardo da Vinci alla Guerra delle due Rose, un Rinascimento tutto da ridere. In seguito ho letto due numeri (praticamente "anni") della collana Topolino Story, di cui già scritto del 1949, del 1955 e del 1957 (il post delle letture 2022 lo trovate Qui). Prima l'anno 1950, un numero contenente 8 storie tra avventure storiche (come quella sui vichinghi), grandi personaggi (come Fratel Coniglietto), grandi autori (Bill Wright) e grandi classici (come la seconda parte de L'inferno di Topolino), ma anche storie dal cinema e dalla letteratura al fumetto (in compagnia di Buci e Il Lupo Mannaro). Non mancano come di consueto tutte le copertine di quell'anno e la presentazione/genesi di un personaggio specifico, in questo caso Paperino. A corollario di tutto, come sempre, la rubrica "Come eravamo", il 1950 se in ambito Disney è ricordato per essere stato l'anno di Cenerentola, è anche ricordato per il calcio divenuto (dopo la seconda guerra) nuovamente "mondiale", per il ritorno della pubblicità (il consumismo dilaga sempre più), per il piacere ritrovato della lettura (ormai un hobby) e per i fumetti a tema guerra fredda (il clima arroventato colpisce tutti).

lunedì 4 dicembre 2023

Nioh: Complete Edition

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 04/12/2023 Qui - Buon titolo, sinceramente non me l'aspettavo (a me non piacciono i souls like, li trovo frustranti e si perde il divertimento che il gioco ti deve offrire per chiamarsi appunto gioco) invece mi è piaciuto abbastanza. Tutto sommato mi ha divertito e fatto bestemmiare abbastanza, anche se alla fine non vedevo l'ora di finirlo per passare ad altro. Perché sì, questo sono riuscito a finirlo ma non penso che ne giocherò altri di questo genere pur essendo ottimi dal punto di vista di parte del gameplay e dell'atmosfera che ti sanno regalare. Nioh: Complete Edition (ovvero il porting per PC dell'action RPG sviluppato da Team Ninja inizialmente come esclusiva PS4, contenente tutti i DLC) offre molte ore di divertimento (Nioh fa della quantità il suo pregio: ci sono infatti un centinaio di missioni da affrontare tra principali e secondarie, senza contare modalità crepuscolo e abisso che le rendono un numero decisamente spaventoso), ma con alcuni limiti. Il primo che si nota è che la resa grafica è sicuramente rivedibile, giocando ci si abitua ma non si può non citare come difetto. Una cosa che si nota giocando invece, è che ci si diverte, c'è una certa varietà di armi ed equipaggiamento, i combattimenti sono abbastanza precisi e soddisfacenti, ma le situazioni sono troppo ripetitive. La storia non ingrana mai (la trama infatti, narrata in maniera evocativa, potrebbe risultare fin troppo complessa a chi non conosce la storia Giapponese) e le missioni con annessi nemici sono per lunghi tratti dei copia ed incolla, sia nemici sempre uguali che proprio zone da rifare 4-5 volte, che già di per se non sono incredibili come sfida e fantasia già la prima volta. Concludendo un titolo che consiglio (soprattutto agli amanti del genere) e mi ha divertito, ma fino ad un certo punto. Per quanto riguarda la mia esperienza, Nioh mi è sembrato un discreto videogioco con alti e bassi. Però dopotutto questo è, 100 missioni da 10 minuti, 100 sfide da superare, nessuna mappa labirintica da imparare e nessuna trama di cui dover tener conta. Prendi, gioca e bestemmia. Bene, ma non benissimo. Voto: 7+

Prey (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 04/12/2023 Qui - Iniziando Prey, tutto sa di già visto, ma finendolo bisogna ricredersi. Dopo ben 20 ore passate con esso (a proposito buona longevità), posso infatti di nuovo constatare l'ottima e solida qualità dei giochi Arkane. Questo prodotto non a caso, un action/adventure fantascientifico in prima persona mi è piaciuto, ritengo che sotto alcuni punti di vista si potesse migliorare ma si partiva sempre da un'ottima base. Il gameplay a mio avviso, con le dovute innovazioni del caso, ricalca un po' quello di Dead Space, mi riferisco soprattutto alla struttura della base (anche se in Prey è molto più esplorabile), alla varietà dei nemici, potenziamenti del personaggio (bello qui il riciclo dei materiali) e sezioni in assenza di gravità. Ovviamente come detto Arkane ci mette del suo, dando la possibilità al giocatore di scegliere l'approccio o la via che più gli aggrada per superare una particolare fase di gioco. Nota dolente, pur avendo apprezzato la storia (che per certi versi mi ha ricordato quella di Soma), devo dire che mi sarei aspettato qualcosa di più, soprattutto dalla parte finale, la quale mi è scivolata un po' addosso. Una cosa che ha contribuito a spegnere il mio entusiasmo è l'aver utilizzato un protagonista muto, si poi per carità ci sono i file audio e ok, ma l'immedesimazione per quanto mi riguarda va a farsi benedire in questo tipo di titoli che puntano anche sulla narrazione. Il sonoro è discreto, anche se non offre spunti interessanti dal lato musiche (questa è una cosa che ho riscontrato anche nei Dishonored). Atmosfera davvero riuscita ed affascinante, la possibilità di esplorare la base poi dallo spazio esterno è una genialata. Level design curato e ricco, uno dei punti forti del titolo senza dubbio. Insomma Prey al netto di alcune incertezze, è un signor gioco, un gioco un po' grezzo, poco rifinito in vari aspetti e con alcuni difetti, ma anche molto ispirato, ambizioso, pieno di inventiva e che non smette mai di stupire il giocatore. Voto: 7,5

Fallout: New Vegas Ultimate Edition

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 04/12/2023 Qui - Non è all'altezza del terzo capitolo. Già la trama e lo stile narrativo si distaccano molto dalla normale interazione con il giocatore che gli altri capitoli hanno saputo affrontare. Ovviamente c'è da tenere in considerazione il fatto che sia uno spin-off, e che vada ad influire molto sulle scelte di produzione del titolo. A livello di ambientazione, personalmente trovo migliore la zona contaminata del Mojave rispetto a quella della capitale. A livello di gioco, lo reputo (anche se di poco) inferiore al capitolo 3. Mi ha deluso rispetto al precedente, storyline più confusa (le missioni che si intrecciano non aiutano), poca immedesimazione nel personaggio principale diversamente dal precedente (il gioco offre 4 finali diversi, e varie cose secondarie in base a cosa avete fatto durante il gioco, dice che fine han fatto le fazioni secondarie/i compagni etc). Comunque un bel gioco. Come al solito coi giochi del genere io li finisco dopo una trentina di ore, sono abbastanza soddisfatto anche se non l'ho finito al 100%, seguo la missione principale e faccio qualche secondaria. Peccato che (ma penso che questa cosa sia voluta) una volta terminata la storia principale non si potrà più continuare il gioco andando a zonzo per la zona contaminata del Mojave: il gioco finisce e stop (cosa che si poteva fare nel precedente gioco). In questo senso fare i DLC (la Ultimate Edition infatti, consente di provare tutto ciò che New Vegas può offrire) è la soluzione, peccato che quest'ultimi (anche se ne ho provati solo due) siano al massimo simpatici. In conclusione, gioco interessante, carente ma da giocare. Voto: 6+

Videogiochi del periodo (Settembre/Dicembre 2023)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 04/12/2023 Qui - La mia speranza non è stata disattesa, ed ho potuto finalmente provare e giocare a Prey, che tempo fa non ero riuscito a far "girare". Problemi dell'Epic Games Store o meno (penso più la copia del gioco difettosa), ricevuto sempre gratis ma sulla piattaforma GOG Galaxy, e stavolta nessun problema, giocato, finito e tanto piaciuto, come potrete notare dalla mia recensione. Ed a proposito di recensioni, ho rimasto per ultimi (dell'anno in corso praticamente finito) i giochi più "lunghi" a cui potessi mettere mano (1 mese a gioco il minimo per completarli), tanto che inizialmente, proprio Prey di cui prima, avrei dovuto giocare il prossimo anno, ma un titolo precedentemente selezionato (dalla longevità maggiore) si è poi rivelato un flop, e l'ho così rimpiazzato (nonostante durasse meno, anche se tempo c'è voluto) con un gioco, appunto Prey, che aspettavo da tempo e che non mi ha deluso. Che poi anche Death Stranding l'aspettavo, ma al contrario che delusione è stata. Le mie prime ore di gioco sono state pazzesche. Un continuo stupirmi grazie all'atmosfera ed al mondo di gioco, grazie anche al mutare dello scenario tramite questo nuovo multiplayer asincrono. Questa magia, però, è durata "soltanto" 10 ore, poi ho aperto gli occhi ed ho cominciato a vedere la realtà dei fatti. Le quest tutte estremamente identiche, sia nelle richieste che nello svolgimento, danno vita ad un ciclone di monotonia e ripetitività senza precedenti. L'idea del gioco e della gestione manageriale dei carichi è anche figa, ma risulta velocemente indigesta, quando scopri che è tutto più o meno uguale per tutto il gioco. Ebbene si, in questo gioco sei a tutti gli effetti un fattorino, che rottura! Il gameplay è semplicemente mediocre. Per non parlare della trama, un accozzaglia di roba che lo stesso "creatore" ha ammesso di non aver compreso a pieno. Non ho potuto quindi fare altro che mollare il gioco, un gioco davvero strano, che si ama o si odia (non c'è via di mezzo), personalmente la seconda, ma per rispetto, e poiché non completato (neanche il 20%), ho preferito non recensire. Al contrario questi 3, belli e finiti.

venerdì 8 settembre 2023

Whispering Willows

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/09/2023 Qui - Un'avventura bidimensionale horror di tutto rispetto, che non punta mai a livelli di eccellenza, ma che il suo lavoro sa fare. Classico del genere il gameplay, con un pizzico di metroidvania e di platforming in alcune fasi. La particolarità del titolo risiede nel distacco dell'anima della protagonista dal suo corpo, che le permette di raggiungere luoghi inaccessibili e scoprire cose che, nel mondo fisico, non le sarebbe possibile scoprire. Whispering Willows è tutto sommato un buon gioco, ma sarebbe potuto essere molto di più. Il titolo ha dalla sua diversi elementi qualitativamente molto solidi, ma al tempo stesso presenta evidenti lacune che gli impediscono di elevarsi al di sopra della media. Appropriandoci per un attimo di una delle frasi più abusate in ambito scolastico, potremmo dire che il gioco ha del potenziale, ma non si applica. La bella storia messa in piedi dai ragazzi di Night Light Interactive, che poteva essere l'elemento trainante della produzione, è breve (il gioco è completabile in meno di 3 ore) e troppo incentrata sul ritrovamento delle annotazioni, finendo per trascurare eccessivamente l'interazione diretta con i personaggi. L'ottimo comparto tecnico, pur rappresentando una delle componenti più riuscite del titolo, propone scene di intermezzo palesemente poco curate ed in netto contrasto con l'atmosfera generale del titolo. Il gameplay, infine, nonostante la presenza delle riuscitissime dinamiche di interazione con il regno spirituale, è la vittima inconsapevole del processo di semplificazione messo in atto dagli sviluppatori, che ne sminuisce in modo sensibile la freschezza. Potendo quindi prendere il gioco a se stante, la sua qualità intrinseca lo spinge ad un giudizio di sufficienza. Alle volte risulta un po' monotono e ripetitivo per via del molto camminare, ma riuscito dal punto di vista dell'aspetto audiovisivo e in grado di mantenere vivo (nonostante la materia trattata non sia propriamente "viva") l'interesse del giocatore fino alla fine della vicenda. In conclusione, un titolo molto carino, nonostante tutto da giocare. Voto: 6

Tandem: A Tale of Shadows

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/09/2023 Qui - Un titolo che mi ha piacevolmente stupito per la sua originalità e l'impatto visivo (un'avventura molto speciale, abbastanza rotonda ed equilibrata nelle 5-6 ore che dura), ma che l'amaro in bocca mi ha lasciato ugualmente. Un titolo che ci calerà nei panni di Emma, una dolce ragazzina che nei suoi abiti rimanda alla disneyana versione di Alice in "Alice nel Paese delle Meraviglie", e dell'orsacchiotto Fenton, dediti a scoprire la verità sul mistero della scomparsa di Thomas Kane, l'unico erede dei Kane, una famosa famiglia di illusionisti. Cinque ambientazioni per quaranta livelli differenti, alcuni contenenti dei segreti, conditi da una grafica 3D decisamente azzeccata per un'ambientazione gotica. I puzzle (che man mano diventano sempre più "ricchi") sono ben costruiti, difficili ma mai insormontabili lasciando appagati alla fine di ogni livello. Un bel puzzle game (sufficientemente longevo e variegato), articolato nel modo giusto e soprattutto capace di distinguersi nel panorama di settore grazie alla sua combinazione di punti di vista dedicato all'utilizzo diversificato dei protagonisti. Un puzzle game accompagnato da una storia avvincente e coinvolgente, peccato che il titolo riesca solo nella prima parte. Infatti per tutta la durata del gioco si aspettano dei risvolti eclatanti e uno sviluppo della trama che non arrivano. Peccato anche per la totale mancanza di rigiocabilità, un elemento che fa dispiacere poiché finisce per lasciare il titolo nel dimenticatoio una volta giocato e finito. Peccato pure per le scene di intermezzo non proprio di qualità. Nonostante tante buone idee insomma, Tandem: A Tale of Shadows non riesce a convincere fino in fondo. Se, da una parte, l'aspetto del gameplay lascia molti buoni spunti, dall'altra, il comparto narrativo ha delle evidenti carenze. È molto interessante la scelta di utilizzare due personaggi in modo alternato, cambiando di conseguenza anche la visuale di gioco e alcuni elementi dei comandi come il salto e la corsa ma i personaggi rimangono totalmente piatti. La bella atmosfera che si crea grazie al comparto tecnico viene vanificata da una storia non del tutto centrata. Ma il gioco riesce, soprattutto grazie ai puzzle, a divertire molto, quanto basta per colpire positivamente. Voto: 7

The Crow's Eye

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/09/2023 Qui - Idee già viste, ma ben rielaborate. The Crow's Eye è infatti un horror game ispirato a Bioshock sotto molti punti ma che ricorda allo stesso tempo Portal per la sua follia. Ma difatti, dopo qualche ora di gioco, si allontana dal tentativo di imitare i suoi predecessori, e si muove da vero puzzle game (story driven), fino a garantire un esperienza di gioco efficace e competitiva. Un puzzle game in prima persona ricco di suspense con qualche Jumpscare di tanto in tanto per tenere il giocatore in tensione per tutta la sua durata. Lo scopo principale è quello di investigare all'interno della struttura per scoprire la verità sulla scomparsa di alcuni studenti di una Università abbandonata e decaduta, risolvendo enigmi di tanto in tanto che richiedono l'uso di abilità e meccanismi particolari per sbloccare le serrature. I puzzle variano dall'utilizzo di cubi manipolati tramite una sorta di elettromagnete al teletrasporto sulle varie piattaforme. La quantità degli enigmi è cosi elevata da rendere il titolo generosamente longevo, nonostante la maggior parte di essi siano intuitivi e rapidi da completare. L'interfaccia di gioco ricorda per certi aspetti Bioshock, dagli slot per oggetti e medikit allo stile vintage che richiama il capolavoro targato 2K. Peccato solo per l'aspetto tecnico del gameplay, che presenta non pochi difetti e costituisce una nota dolente che si fa sentire spesso (un plauso invece va all'atmosfera e alla ambientazione, davvero ben fatte, ben riprodotte e riadattate). Nonostante ciò non si può di certo dire che l'opera di 3D2 Entertainment sia un buco nell'acqua ma, al contrario, ci pone di fronte ad un titolo di qualità, un titolo fatto con passione (solo peccati di gioventù e inesperienza da parte del team). Non perfetto e non proprio memorabile, ma ben riuscito. Voto: 6+

The Wanderer: Frankenstein's Creature

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/09/2023 Qui - Piccola premessa su questo titolo ispirato al celebre romanzo: non l'ho mai letto (ma ho visto molti adattamenti). In ogni caso questa è senza ombra di dubbio un'ottima re-interpretazione in chiave videoludica del grande classico della letteratura di Mary ShelleyThe Wanderer: Frankenstein's Creature è infatti un piacere per gli occhi e per le orecchie, un sublime viaggio attraverso un mondo disegnato con dolci pennellate d'acquarello, un universo capace di mutare repentinamente per seguire la presa di coscienza della Creatura e dello stesso giocatore. Si tratta difatti di un'esperienza più sensoriale che videoludica, sebbene in qua e là ci siano dei semplicissimi enigmi e delle semplici interazioni da svolgere. L'avventura è molto breve, la si completa in una manciata di ore, ma vanta una notevole rigiocabilità, essendoci ben 5 finali e tenendo di conto che le scelte in game cambieranno radicalmente alcuni dialoghi e alcune scene. Sebbene il racconto sia piuttosto rapido nello svolgersi, è molto potente e trasmette benissimo ciò che gli sviluppatori (e l'autrice originale del romanzo) vogliono trasmettere. A rendere così d'impatto certe tematiche ci pensano il design e il comparto audio di cui sopra. Peccato solo che la contemplazione di questo dipinto tratteggiato da La Belle Games venga purtroppo interrotta di frequente a causa di controlli tanto semplici quanto inspiegabilmente macchinosi, che interrompono sovente il fluire della storia. Ma, a parte anche alcuni bug e il ritmo a volte piuttosto lento e compassato (anche se trattandosi di un "viaggio introspettivo" penso sia giusto così), parliamo di un gioco davvero notevole, un gioco per tutti ma non adatto a tutti, che però non si può che consigliare. Voto: 6,5

Videogiochi del periodo (Agosto 2023)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 08/09/2023 Qui - Anche questa volta c'è voluto un po' di tempo, tempo per trovare dalla mia ricca libreria di Prime Gaming, i giochi giusti, quelli che soddisfacessero i miei standard e soprattutto specifici requisiti, affinché riuscissi a giocarli e finirli senza tante difficoltà. Alla fine ne ho trovati quattro, questi quattro interessanti ognuno per alcune loro peculiarità, ma prima (e durante) ne ho provati parecchi. Iniziando da Pesterquest (un truce romanzo visivo a episodi), Manual Samuel (bizzarra avventura in 2D), HUE (gioco a piattaforme con enigmi) e Tales of the Neonsea (un'avventura in stile pixel-art retrò ad ambientazione urban cyberpunk), tutti purtroppo sprovvisti di una localizzazione in italiano, e continuando con Out of Line (avventura rompicapo a piattaforme), Cat Quest (GDR open world) e Rain World (survival platform game), che non consentivano di rimappare la tastiera a (mio) piacimento. Finendo con tre giochi che nonostante avessero i requisiti richiesti non mi hanno consentito, e per diversi motivi, di proseguire nel gioco. Mi riferisco a The Last Day of June, un videogioco rompicapo ad avventura grafica, dopo una mezz'ora di gioco i comandi sono diventati complicati da gestire e ho dovuto mollare, e poi Beasts of Maravilla Island, un'avventura 3D il cui scopo è fotografare flora e fauna di un'isola misteriosa, dopo dieci minuti "che barba, che noia" ed ho mollato, infine ecco Fahrenheit: Indigo Prophecy Remastered, un'avventura grafica/narrativa/dinamica del 2005, gioco passato alla storia per essere stato precursore del genere ed aver avuto in dote una colonna sonora del compianto Angelo Badalamenti, dopo ore di gioco sono sorti dei problemi con i quick time event del gioco, così tanto veloci e difficili che impossibile era per me riuscire nell'intento, i miei riflessi e movimenti non sono più quelli di una volta. Peccato, ma la scelta era fortunatamente ampia e qualcosa di adeguato ho comunque scovato.

lunedì 7 agosto 2023

Assassin's Creed: Origins

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 07/08/2023 Qui - Pur non trattandosi (assolutamente) di un capolavoro destinato a entrare nel museo della storia videoludica Assassin's Creed: Origins centra l'obiettivo di far ripartire alla grande una saga su cui ormai gravava pesantemente l'età e lo sfruttamento del brand (ultimo capitolo giocato il controverso Assassin's Creed: Rogue). Con Origins infatti un notevole passo avanti su molti fronti, tanti i miglioramenti a partire dal sistema di combattimento fino alla possibilità di scegliere la difficoltà, bellissima anche l'ambientazione egizia che è veramente fenomenale da vedere ed esplorare, buono anche a livello di contenuti con una progressione simile gioco di ruolo e tantissime missioni secondarie ed attività da fare per livellare ed ottenere equipaggiamenti sempre più potenti. Perché sì, un open world sconfinato, un'ambientazione azzeccata e personaggi decisamente convincenti riescono a far dimenticare la scarsa intelligenza artificiale dei nemici rendendo l'esperienza nell'antico Egitto decisamente coinvolgente. Un peccato che non si sia riuscito a curare ulteriormente i dettagli come la scarsa definizione dei personaggi secondari e ad eliminare i bug che da sempre infestano i titoli Ubisoft. In conclusione ammetto di essere rimasto sorpreso perché non avevo aspettative alte invece finalmente sono riusciti a portare la saga ad un livello superiore creando un buonissimo gioco che consiglio. Voto: 7

La Terra di Mezzo: L'ombra della guerra

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 07/08/2023 Qui - Sono passati quasi sei anni da quando ho giocato al primo capitolo della saga in questione (La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor) e non vedevo l'ora di giocarci (sottolineo non vedevo l'ora) dopo averlo riscattato gratis. Bene, dopo solo 12-13 ore è subentrata in me la noia nel vedere il continuo riciclarsi di situazioni e di ripetitività anche nel tanto acclamato (anche da me stesso) Nemesis System, forse più ispirato ma anche meno variabile e troppo più "cattivo". La storia è piacevole, ma, c'è un ma ed è un ma personalmente grande come una casa: se il gioco si fosse limitato a questo sarebbe davvero ottimo, invece no, deve strafare, allungando il brodo per offrire una longevità che fa ad un certo punto diventare il gioco ridondante, quasi estenuante: molte missioni principali sembrano missione secondarie, non paghi, si decide di ripeterle decine e decine di volte, annoiando e facendo perdere il guizzo (la ripetitività è palese, spesso ho cercato di uccidere meno orchi possibile giusto per arrivare all'obbiettivo, sia come dinamiche ma anche proprio come missioni proposte potevano impegnarsi molto di più). Per finirlo mi sono dovuto sforzare (e chiedere aiuto in alcuni casi) ed è davvero un gran peccato, perché invece nelle prime ore di gioco ero davvero divertito. Ma il problema è alla fine, non solo l'endgame è ripetitivo, è così difficile che ho dovuto rinunciare abbastanza subito, ore ed ore di gioco per un qualcosa di vedibile su YouTube senza eccessivi ed inutili sforzi. E insomma visti i risultati notevoli del primo capitolo bisognava forse osare ma soprattutto fare di più. Anche perché in definitiva ci troviamo comunque di fronte un fantasy game di buona fattura, capace di regalare ore di sano divertimento, ma che manca di quel "di più" in grado di rendere veramente epica la produzione. Peccato, però giocarci, visto l'universo fantasy eccezionale di base, è stato bello. Voto: 6,5

Fallout 3: Game of the Year Edition

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 07/08/2023 QuiFallout 3 è stato il primo gioco della "saga" di Fallout a cui ho giocato (a parte un weekend gratuito esercitato molti anni fa, ma di un capitolo che non ricordo), il mio computer non era tra i migliori all'epoca, ora però regge benissimo Fallout e quindi ho avuto la possibilità di giocarci (anche grazie alla gratuità della copia stessa del gioco). Credo che la trama del gioco sia abbastanza originale, anche se esistono già giochi con trame simili (scenario post-apocalittico in cui sopravvivere), però questo gioco è uno di quelli che la sfrutta al meglio (soprattutto per quanto riguarda l'atmosfera degradante e desolata, resa molto bene), all'inizio può sembrare un gioco banale ma quando la trama inizia a svilupparsi diventa sempre meglio (seppur non in modo trascendentale). Gioco del 2008, ha certo risentito del tempo (soprattutto sul lato estetico e visivo, graficamente è infatti invecchiato male), ma il gioco è in grado di intrattenere ancora oggi, anche grazie agli add-on (tutti, ma proprio tutti) della Goty Edition (la caccia agli alieni, che è stata davvero spassosa, quella che mi è piaciuta di più). Peccato che Fallout 3 sia al contempo la fiera delle cose lasciate a metà. Va bene la longevità, pure alquanto esagerata (100 ore si dice se si fa tutto, ma ho preferito in gran parte fare l'essenziale), va bene il gameplay, la modalità S.P.A.V. è un tratto caratteristico alquanto interessante (combattimenti però alla lunga un filino sempre uguali), ma i bug lasciano senza parole, tra problemi di fisica, IA, continui cali di frame ad animazioni a dir poco legnose (così così anche doppiaggio ed audio). Fallout 3 è insomma la dimostrazione di come si preferisca la quantità alla qualità, e ci sta pure, ma un po' di cura in più sarebbe stata apprezzata. In ogni caso gran bel gioco, capolavoro per alcuni (ma di certo una pietra miliare nel panorama videoludico), un gioco preferibilmente da giocare e gustare con calma (purtroppo non ho avuto questa possibilità, ma non importa), un gioco degno del suo genere, un gioco da giocare almeno una volta nella vita. Voto: 7

Videogiochi del periodo (Maggio/Giugno/Luglio 2023)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 07/08/2023 Qui - Non ricordo se un ringraziamento per bene ho già fatto, comunque non mi stancherei mai di ringraziare i ragazzi di Epic Games Store per i regali spesso graditi che fa da anni a questa parte (con una dozzina di giochi di buona qualità giocati e recensiti), ma anche il servizio di Prime Gaming, che quando si sforza (ovvero quando regala dei titoli tramite terze parti) offre delle chicche niente male, come questi tre giochi che in questi mesi mi hanno tenuto impegnato. Sbloccandoli su altre piattaforme digitali infatti si riscattano interessanti cose, cosa che sulla sua piattaforma generalmente non fa. In questi giorni sto spulciando difatti la libreria a mia disposizione, ma poche cose davvero buone sto trovando (ma quando è tutto gratuito ci sta), però saprete di più il prossimo mese, intanto ci si accontenta.

giovedì 11 maggio 2023

Shadow of the Tomb Raider

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 11/05/2023 Qui - Terzo e forse conclusivo capitolo della saga reboot su Lara Croft, e questa volta dovremo salvare addirittura il mondo. Ma semplicemente però, un capitolo (come la sua trama) senza infamia né lode, incapace a rendersi indimenticabile. Shadow of the Tomb Raider chiude infatti la trilogia iniziata da Crystal Dynamics nel 2013, ma non lo fa col "botto", con quello stile, quella "potenza" che ci si aspettava. Intendiamoci, il gioco nell'insieme è bello, e struttura e meccaniche sono a grandi linee quelle dei capitoli precedenti, dunque capaci di offrire  un'esperienza di gioco divertente e appagante. Ma forse proprio in questo suo essere "uguale" ai capitoli che lo hanno preceduto (Rise of the Tomb Raider), scenari a parte, sta anche il suo limite: senza spunti particolari, idee, novità. Proprio per questo, e per i problemi legati alla mancanza di fluidità in certi frangenti, lo ritengo valido ma un gradino sotto ai precedenti. Uscito difatti dall'esperienza di Shadow of the Tomb Raider convinto, ma con qualche perplessità. Non nascondo una certa delusione relativa ai risvolti narrativi del gioco, su cui Eidos Montreal avrebbe potuto lavorare decisamente meglio per concludere in modo più intrigante questa trilogia, ma nel complesso il capitolo finale risulta comunque appagante. Grazie ad una serie di novità introdotte nel gameplay, che ben si sposano con la formula oramai consolidata dei precedenti episodi, la nuova (e ultima, quanto meno per il momento) avventura con protagonista Lara Croft è buona, ma non stellare, efficace, e non rivoluzionaria al 100%. La sensazione è che Eidos non abbia voluto allontanarsi troppo dalle solide esperienze costruite da Crystal Dynamics precedentemente, preferendo la strada sicura già intrapresa anziché sperimentarne una più innovativa e anche un po' più rischiosa. Al netto delle poche critiche (anche se non mancano i difetti, che sono tanti) e dei tempi di caricamento un po' tediosi, Shadow of the Tomb Raider lascia positivi ed ora non vedo l'ora di scoprire se la cacciatrice di tombe più amata della storia dei videogiochi tornerà presto ad emozionare (sono passati anni ed ancora non si sa), sperando che a livello narrativo si inventino qualcosa di meglio. Voto: 6,5

The Evil Within 2

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 11/05/2023 Qui - In questo caso è doveroso e d'obbligo una premessa, non ho giocato al primo capitolo, che peraltro mi è parso di vedere venire omaggiato in questa seconda avventura con protagonista il detective Castellanos, e di cui questo secondo capitolo è appunto la continuazione (tre anni dopo gli eventi del Beacon Mental Hospital), ma ciò non mi ha impedito di apprezzarlo ugualmente. Non c'è bisogno di aver fatto il primo TEW per gustarselo infatti, io ho fatto solo questo e devo dire che mi è piaciuto molto, tanto che vorrei fare anche il precedente, ma se e/o quando ci sarà occasione. The Evil Within 2 si lascia giocare e, al di là dell'intelligenza artificiale un pochino ballerina, si caratterizza per un gameplay convincente. E, soprattutto, in certi momenti fa paura, eccome se lo fa. Atmosfere oniriche, che sono, secondo me, il punto di forza del gioco, sistema di shooting non male, con una buona varietà di armi, qualche difetto tipo compenetrazioni, sistema di agguato dalle coperture che non sempre funziona e in linea di massima lascia poca libertà di movimento, però nel complesso ribadisco che è stata una bella esperienza di gioco, mi è piaciuto anche il finale, che lascia un sospeso su un eventuale terzo capitolo. Un finale di una storia che ho trovato interessante sin dall'inizio, seppur il tutto non va molto oltre il classico canovaccio del senso di colpa di un genitore che ha trascurato la famiglia, raccontato alla classica maniera dei videogiochi in cui il giocatore è costretto a percorrere una strada che qualcuno ha già predisposto per lui, ma andando avanti ci sono tanti boss differenti tra loro quindi il gioco non annoia mai. Tecnicamente parlando il gioco, di Tango Softworks e Bethesda Software, un videogioco survival horror in terza persona con elementi da sparatutto in terza persona, è realizzato discretamente, senza acuti né cadute di stile, ma con alcuni compromessi visivi sì. Alla fine un gran bel gioco, che bisogna sottolineare fa paura solo in certi determinati frangenti, un gioco, sul quale, a dirla tutta, non avevo aspettative, invece bello. Voto: 7+

Cris Tales

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 11/05/2023 Qui - Per essere stato il mio primo approccio agli JRPG, non male è stato, anzi, giocarci. I combattimenti a turni infatti non mi sono mai piaciuti, ma vuoi per tante cose che ora elencherò, ho apprezzato e mi sono goduto l'esperienza. Cris Tales è un titolo difatti che nasce dalla passione di un team indipendente per un genere, quello dei JRPG, che ha segnato l'infanzia di molti videogiocatori, ma non la mia. Un titolo non particolarissimo, ma che sa farsi apprezzare per le sue meccaniche. La storia è un po' sfilacciata, specialmente nelle battute iniziali, ma resta meccanicamente solido ed interessante. A catturare subito l'attenzione la grafica sorprendente (è interamente disegnato a mano) e l'insolito design del gameplay, incentrato su passato, presente e futuro. Personalmente ho infatti gradito lo stile artistico e visivo (seppur in parte troppo "femminile"), così come la colonna sonora, seppure quest'ultima pecchi per quantità di tracce e per spessore delle stesse. E per quanto riguarda la principale meccanica di questo gioco a turni, consistente appunto nella manipolazione del tempo (ad opera della protagonista che può spostare a piacimento nel passato o nel futuro la rana Mattias per risolvere le quest e proseguire nella storia), i viaggi nel tempo perenni e concatenati sono una delle idee più geniali del panorama videoludico moderno. Ma non è tutto oro che luccica, la narrazione non è impeccabile e l'approfondimento dei personaggi è per certi aspetti lacunoso, ma la trama risulta comunque godibile. Cris Tales è principalmente diviso tra due stili di gioco: esplorare e chiacchierare con vari NPC e combattere. Le chiacchiere sono anche troppe, e l'esplorazione lascia molto a desiderare. Sul combattimento ci sarebbe molto da dire, fortunatamente è abbastanza intuitivo, ma sfortunatamente non facilissimo. Il problema è che il combattimento è brutale e c'è una strana meccanica basata sul tempismo che, se non utilizzata correttamente, rende praticamente impossibile vincere qualsiasi cosa. Può essere infatti un po' frustrante da eseguire con tempismo nel modo corretto, ma il problema principale è che il combattimento è piuttosto selvaggio, e il fatto che i nemici non abbiano barre della salute non aiuta, alcuni combattimenti poi (uno in particolar modo a metà storia) sono sfibranti. Cris Tales è davvero un gioco che, per me, non brilla sempre. Ci sono parti che ho adorato e parti che ho odiato, dando adito ad un'esperienza conflittuale. Con alcune lievi modifiche (in molti settori), che potevano rendere il combattimento meno punitivo ed estenuante, Cris Tales poteva essere qualcosa di genuinamente fantastico, difficile vederlo invece come qualcosa di più di un'esibizione di sequenze ipnotizzanti che raccontano una storia insolita ma unica, trascinata da vuoti world design e combattimenti spesso frustranti. Tuttavia mi sono davvero divertito, essendo poi stata la prima volta, e comunque si vede chiaramente che è stato fatto con amore e mi sento quindi di consigliarlo agli appassionati di giochi di ruolo di questo tipo. Voto: 7

Videogiochi del periodo (Marzo/Aprile 2023)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 11/05/2023 Qui - Un sacco di titoli/giochi, che letteralmente ricevo (gratis e digitalmente) da tutte le parti, possibili e riscattabili, tanto che complicata è la gestione del tutto. Il problema più grande paradossalmente è l'ampia scelta, ma come per altre cose, ci sono sempre delle priorità, e in questo caso dipende non solo dal genere che apprezzo o meno, ma anche dalla "fama" di un determinato titolo, un titolo che peraltro potrei voler giocare da tanto tempo e che solo adesso ho occasione di valutare, ciò che in parte è successo con questi titoli giocati negli ultimi due mesi. Ci sono comunque delle mancanze, tipo giochi quali Inside e Limbo, che potevo tra l'altro comprare settimane fa a prezzo stracciato, ma come già detto altre volte, è davvero utile e necessario? Visto il momento economico e il resto già specificato la risposta non può che essere negativa, ma c'è sempre tempo, e comunque non c'è niente di cui lamentarsi, perché arriveranno ancora giochi gratis, e pure famosi.

venerdì 17 marzo 2023

World War Z

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/03/2023 Qui - Un gioco di poche parole, si sceglie quale episodio si vuole affrontare, a scelta tra sette località (anche se tre aggiunte successivamente grazie alla GOTY), ognuno dei quali vanta tre (o quattro) scenari e quattro personaggi differenti, la missione è uccidere zombi e salvare la pelle. World War Z si ispira all'omonima pellicola con Brad Pitt e si pone come l'ennesima reinterpretazione della formula à la Left 4 Dead. Quest'ultimo che resta il miglior gioco del suo genere, che all'epoca adoravo, e continuo, ad adorare. Devo dire che l'avevo sottovalutato, di giochi di zombie ne ho provati parecchi, e capita spesso che si assomiglino un po' tutti, però non è male. Perché World War Z non è di certo il miglior sparatutto cooperativo di sempre a tema zombie, ma riesce discretamente nel suo intento di divertire senza badare troppo alla forma. L'esperienza cooperativa messa in piedi dagli sviluppatori vede in un gameplay efficace e un sistema di progressione interessante i suoi punti di forza, unitamente a un sistema di progressione che spinge a rigiocare i pochi episodi messi a disposizione o a gettarsi ogni tanto in qualche match multiplayer. A renderlo un buon prodotto e nulla più troviamo come sempre alcuni limiti tipici di queste produzioni, grafica con più bassi che alti e una qualità narrativa qui sotto la sufficienza. Inoltre, purtroppo il gioco non è troppo longevo, si finisce bene o male in 6-7 ore, ma forse è meglio così, almeno in certi casi come questo. Perché certo, World War Z non offrirà forse l'ambientazione più emozionante sul tema, ma il nocciolo della trama unita alla parte migliore del film (ovvero le piramidi di zombi) portano questa esperienza videoludica cooperativa a essere fra le più coinvolgenti (a cui ho giocato) degli ultimi anni, da quando Valve ha deciso di non sfruttare più il franchise Left 4 Dead, fermo al capitolo secondo. Meglio del film questo bel giochino. Voto: 6+

Relicta

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/03/2023 Qui - Un titolo che viaggia tra alti e bassi, o per restare in tema, picchi positivi e negativi. Un puzzle game fantascientifico in prima persona (ispirato a Q.U.B.E. e Portal e simile ad altri) interessante ma non perfetto, che riesce a fare buon uso della fisica e di veicolarla con successo all'interno di meccaniche riuscite e divertenti, con enigmi ambientali sempre più difficili e complessi man mano che ci si avvicina alla conclusione. Purtroppo ci sono vari punti dolenti che non vanno di certo ad intaccare la godibilità del gameplay ma che, se trattati con maggiore cura, avrebbero esaltato molto di più tutto il lavoro. Una trama interessante, quantomeno sulla carta, che sfortunatamente perde di mordente con il passare delle ore, risultando al tempo stesso totalmente slegata dalle fasi di gameplay vero e proprio. Questa scollatura c'è, è importante, e pesa tantissimo nell'economia finale del gioco il quale resta godibile per grafica e trama ma diventa troppo ripetitivo lì dove dovrebbe invece distinguersi. Va però segnalata la longevità sorprendente, che si attesta sulle 15-20 ore circa, valore non da poco per un titolo del genere e le ambientazioni, davvero ben realizzate, pur con qualche caduta di stile, come la base lunare stessa, e soprattutto totalmente ininfluenti ai fini del gameplay. Tirando le somme, sì, Relicta è indubbiamente un titolo che se si è amanti del genere bisogna giocare (a patto di riuscire a sopportare la frustrazione di certi momenti). Non è assolutamente un gioco rivoluzionario ma riesce in modo intelligente ad emergere (seppur minimamente) dall'oceano di puzzle game. Voto: 6,5

Far Cry 4

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/03/2023 Qui - Buon titolo tutto sommato, riprende le radici del suo predecessore presentando la stessa formula di gioco con qualche piccola aggiunta per migliorare il migliorabile, ma certamente le sensazioni di déjà-vu per tutta la durata del gioco sono molte, ciò non vuol dire che sia un brutto gioco ma comunque la poca innovazione delle meccaniche del 3 si nota. La trama ci vede impersonare Ajay Ghale tornato nella sua terra natale per motivi personali, di fronte avremo il nuovo cattivo di turno tale Pagan Min che sarà l'antagonista principale per tutta la campagna, apprezzabile la scelta degli sviluppatori di inserire scelte e conseguenze con finali multipli, nel complesso è una trama abbastanza sottotono. Dal punto di vista del gameplay da Far Cry 3 è cambiato praticamente niente, gli sviluppatori hanno voluto andare sul sicuro, rimane comunque uno sparatutto molto divertente con tante possibilità di approcci, un arsenale enorme e persino la possibilità di giocare la campagna in coop con un amico. Tecnicamente è davvero ben fatto, le lande del Kyrat mostrano panorami mozzafiato, specialmente nelle location innevate fatte veramente bene, ma in generale il colpo d'occhio è di tutto rispetto, grande lavoro svolto sulla fauna presente nel mondo di gioco variegata e senza scrupoli, davvero niente male. Nel complesso giudico FC4 un buon titolo, non mi ha sorpreso come mi sorprese il 3 ma comunque resta uno sparatutto valido dal punto di vista del gameplay e pieno (parecchio pieno) di cose da fare. Ha infatti una grande mappa interamente esplorabile, un sacco di missioni secondarie (che alla lunga risultano però troppo ripetitive) e una valanga di collezionabili (quest'ultimi in verità inutili). E in tal senso e tuttavia, ho preferito fare l'indispensabile (le missioni più divertenti sono la conquista degli avamposti, quella delle torri, e la caccia per aumentare le varie caratteristiche), tanto che a sorpresa (e stranamente) mi sono ritrovato a concludere il tutto con il 30% di avanzamento. Mi aspettavo di più, ma va bene così, anche perché gratis vale tutto. Voto: 7

Videogiochi del periodo (Gennaio/Febbraio 2023)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 17/03/2022 Qui - Nuova stagione, nuovi giochi, vecchi problemi, ovvero non tutti i videogiochi fanno per me e se pure fanno, devono soddisfare certi requisiti. E in questo senso, se n'era parlato molto bene del survival horror Darkwood, ma proprio la "nuova" prospettiva si è rivelata più che pregio, un difetto, perché non sono riuscito a proseguire. Ho provato anche il dungeon crawler City of Brass, ma la difficoltà abbastanza elevata fin dall'inizio mi ha impedito di andare oltre il primo step, e sarebbe stato poi anche peggio, di spendere energie inutilmente non mi va. Infine avrei voluto giocare a Spirit of the North, un gioco di avventura in terza persona ispirato ai misteriosi paesaggi mozzafiato dell'Islanda, però non consentiva la rimappatura dei tasti, resosi necessari perché troppo "spatriati" per me, ed ho preferito declinare, ma alla fine ho scelto questi giochi di oggi, che mi soddisfacevano in tutto e per tutto, e mi è andata abbastanza bene.