Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 06/09/2021 Qui - Un gran bel gioco: originale, solido, appassionante e di grande atmosfera. Il primo vero blockbuster a sposare la causa dei survival horror più estremi, dove ci si muove praticamente inermi, nel territorio di incubi come Penumbra, Amnesia: The Dark Descent e Outlast. La lezione di altri videogame (c'è anche quella di Dead Space, ben in evidenza) viene profondamente rielaborata fino a diventare un organismo autonomo, più vario di alcuni dei suoi modelli e scrupolosissimo sul piano dell'ispirazione: Alien: Isolation è costruito passo dopo passo sui canoni del film (capolavoro) del 1978. Alien: Isolation abbraccia infatti la visione originale di Ridley Scott proponendo al giocatore un titolo survival horror puro e carico di tensione che coniuga le meccaniche tipiche dei titoli stealth e le atmosfere dei classici film di fantascienza per coinvolgere il giocatore in un'estenuante lotta per la sopravvivenza ambientata nello spazio profondo. Sfuggire ad uno xenomorfo è un'impresa unica e complessa e, anche se il risultato non è perfetto e la trama a volte non soddisfa appieno, è quanto di più vicino ci sia all'esperienza cinematografica originale. Gran parte del gioco, non a caso chiamato Isolation, lo passiamo come preda solitaria, impegnata solo nella sfida per la sopravvivenza con lo spietato xenomorfo. "Vengono fuori dalle fottute pareti", celebre frase proveniente dal secondo capitolo della serie cinematografica, e assolutamente attinente a questo capitolo videoludico. Lo xenomorfo non segue un percorso prestabilito, e non basta infilarsi in un luogo lontano dalla sua visuale per sfuggirgli. L'unico strumento a disposizione il rilevatore di movimento, tale e quale a quello presente nel film. Assolutamente indispensabile se si vuol cercare di rilevare l'alieno in tempo, che tuttavia non è il solo pericolo da affrontare, non tanto gli umani ma gli androidi, a volte più bastardi dell'alieno stesso. Il titolo, tecnicamente, si dimostra molto valido, comparto audio di livello, buono il doppiaggio in Italiano, piccolo neo lo si nota nelle espressioni facciali, quasi mai convincenti pienamente. Ci sono fastidiose limitazioni legate al gameplay, il sistema di salvataggio non rende facile le situazioni: è posto in zone da esplorare in punti lontani tra loro ed è lento, alcuni passaggi e utilizzo di strumenti per andare avanti alquanto inutili, nonostante ciò un gran gioco, di certo migliore qualitativamente di Aliens vs. Predator, l'unico mai giocato fino a questo qui, un gioco non per tutti, in più situazioni si prova frustrazione e impotenza. Alla massima difficoltà l'alieno è micidiale, e bisogna usare la testa. In gran parte sì, ma non del tutto, di fronte al sogno (incubo) di ogni appassionato di Alien. Voto: 7,5
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