Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/09/2020 Qui - Se Amnesia: The Dark Descent era, almeno in parte, ispirata al racconto L'estraneo (The outsider) di H. P. Lovecraft, al romanzo Lux Tenebras, sempre dello scrittore di Providence, è ispirato questo gioco, questo primo capitolo di una serie originariamente pensata come trilogia, divenuta poi duologia, anche se con un'espansione del secondo che idealmente la chiude, nonostante il terzo non continua la storia cominciata con Overture e proseguita con Black Plague. A proposito di storia, uno dei difetti è il fatto che, a parte che la suddetta è comunque basilare (un figlio a seguito di una lettera del padre scomparso misteriosamente si reca in Groenlandia per cercarlo e si ritrova intrappolato in una miniera abbandonata), costei nel primo capitolo è inconcludente. Infatti non si scopre quasi nulla di ciò che è successo nella miniera né tantomeno al padre di Philip (Howard), tuttavia si scoprono alcuni dettagli che andranno poi uniti con ciò che verrà scoperto nei due "titoli" successivi. Il gioco si concentra molto poco sulla storia, essa diventa più che altro un pretesto per cominciare il gioco, non un vero e proprio pilastro portante, che invece è costituito dal gameplay. Se da una parte è una cosa corretta in un survival horror, la cosa è forse fin troppo marcata in Overture e finisce per lasciarti il senso di incompiutezza in assenza (in quel momento) dei due sequel, cosa che non dovrebbe teoricamente succedere in un videogame. Quando la Frictional ha sviluppato Penumbra, comunque, era ancora parecchio inesperta ed è in qualche modo comprensibile un errore simile, che comunque non mina eccessivamente all'esperienza di gioco, nonostante la rende forse meno coinvolgente.
Il gioco è vecchiotto (2007) e dal punto di vista tecnico questo si sente molto. Nonostante ciò, le atmosfere riescono ad essere parecchio ansiogene, in alcune circostanze, con ambienti bui e lugubri, dove l'unica cosa che ti accompagna è la musica inquietante e il ruggito dei cani rognosi che vogliono solo sbranarti senza motivo apparente. Questo quindi ci porterà a nasconderci in zone buie per eludere l'essere di passaggio, creando così tipici scenari di un gioco stealth. Nell'ambiente si può interagire con quasi tutti gli oggetti presenti, afferrandoli, lanciandoli, spostandoli. Inoltre, il gioco è incentrato su alcuni enigmi, quando più quando meno complessi, per certi versi divertenti e coinvolgenti, per altri snervanti e noiosi. Se a ciò di "sbagliato" ci aggiungiamo un livello di IA (dei nemici) non particolarmente elevato, ecco che i difetti si fanno sentire di più. I punti di debolezza di Penumbra: Overture, dovuti probabilmente all'età, non impediscono comunque di godere delle atmosfere di paura tipiche della Frictional, che rendono il gioco una perla da possedere assolutamente se si è fanatici dell'horror, senza però aspettarsi il survival definitivo. Voto: 6,5
Il gioco è vecchiotto (2007) e dal punto di vista tecnico questo si sente molto. Nonostante ciò, le atmosfere riescono ad essere parecchio ansiogene, in alcune circostanze, con ambienti bui e lugubri, dove l'unica cosa che ti accompagna è la musica inquietante e il ruggito dei cani rognosi che vogliono solo sbranarti senza motivo apparente. Questo quindi ci porterà a nasconderci in zone buie per eludere l'essere di passaggio, creando così tipici scenari di un gioco stealth. Nell'ambiente si può interagire con quasi tutti gli oggetti presenti, afferrandoli, lanciandoli, spostandoli. Inoltre, il gioco è incentrato su alcuni enigmi, quando più quando meno complessi, per certi versi divertenti e coinvolgenti, per altri snervanti e noiosi. Se a ciò di "sbagliato" ci aggiungiamo un livello di IA (dei nemici) non particolarmente elevato, ecco che i difetti si fanno sentire di più. I punti di debolezza di Penumbra: Overture, dovuti probabilmente all'età, non impediscono comunque di godere delle atmosfere di paura tipiche della Frictional, che rendono il gioco una perla da possedere assolutamente se si è fanatici dell'horror, senza però aspettarsi il survival definitivo. Voto: 6,5
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