martedì 8 settembre 2020

Penumbra: Requiem

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/09/2020 Qui - A distanza di pochi mesi dall'uscita del secondo capitolo ecco che un po' a sorpresa ne arriva un altro, ma è un capitolo decisamente atipico, anzi, non è neanche un capitolo, ma un'espansione, e di Black PlagueRequiem però, che inizia esattamente dove il secondo capitolo si conclude, che fa da vero finale della serie, diversamente dagli altri sposta il suo centro, l'attenzione è rivolta difatti quasi esclusivamente alla risoluzione di enigmi, non sono infatti presenti nemici ed il personaggio guidato dal giocatore può essere ferito solamente da fattori ambientali del mondo di gioco. Sì, decisamente una cosa strana, come la storia di quest'espansione, che sostanzialmente chiude definitivamente la vicenda di Philip, ma è quasi un viaggio all'interno della sua stessa mente e memoria, in cui, guidato da una misteriosa voce, dovrà superare vari livelli e scenari in modo da fuggire da quello che sembra un tentativo di vendetta per aver inviato la mail che si ha avuto modo di leggere all'inizio di entrambi i giochi. Il gioco smette praticamente di essere un horror, ci sono pochi timidi e vani tentativi di spaventare almeno un po', ma l'assenza di nemici alla lunga ci fa abituare alla pace di quest'espansione, che pure mantiene le atmosfere lugubri della serie.
La prima impressione che ho avuto iniziando Requiem è stata: "aspetta, non ricordavo di aver avviato Portal!". Ebbene sì, Penumbra: Requiem è praticamente la versione Frictional di Portal, con enigmi in perfetto stile platform, interamente basati sulla fisica e sull'interazione con l'ambiente circostante, come posizionare scatole e quant'altro, ma con le atmosfere inquietanti dei giochi della Frictional Games. Insomma, un qualcosa di interessante ma per niente eccezionale (soprattutto in confronto al bellissimo gioco della Valve), però considerato che viene venduto (e lo si trova) insieme a Black Plague non è di certo qualcosa da sciogliere nell'acido o dare in pasto agli zombi, ma diciamo che è un gioco davvero strano, un gioco in cui non c'è niente di innovativo, grafica e sonoro sono ripescati dai precedenti capitoli della serie, dove la longevità ovviamente dipende dalle capacità del giocatore nel risolvere i rompicapi, però un gioco che, chiude in bellezza la saga, con ben due differenti finali, che impegna le giornate e che si fa comunque ben volere, ma non troppo. Voto: 5,5

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