lunedì 6 settembre 2021

Little Nightmares

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 06/09/2021 Qui - Sviluppato dal Tarsier Studios (un gruppo di sviluppatori che vale la pena seguire) e distribuito da Bandai Namco, gioco puzzle-platform molto ispirato (forse dai racconti dei fratelli Grimm e di Roald Dahl), che ricorda parecchio lo stile di Tim Burton nelle sue ambientazioni, con degli elementi horror, all'apparenza, ben studiati. Il titolo rappresenta un piccolo (ma anche breve) capolavoro, che si racconta solo a chi vuol sentire, ma si fa giocare da chiunque regalando forti emozioni, senza ricorrere a sotterfugi quali Jumpscare a tradimento. Il fattore orrorifico del gioco, infatti, viene dettato dalla superba abilità che hanno saputo dimostrate gli sviluppatori, riuscendo a distillare in un gioco gli incubi dei bambini più innocenti. Ciò che il gioco fa al meglio è adempiere al suo scopo: ricordarci costantemente che stiamo vivendo un incubo. Come già accennato, Little Nightmares non ricorre mai a dei Jumpscare, il nemico non sbuca fuori all'improvviso, sappiamo però che sta per arrivare, lo percepiamo, ma ogni volta preghiamo perché ciò non accada, speriamo che non dovremo scappare via di nuovo dal mostro che ci spaventa così tanto, ma è ciò che accadrà. Il livello d'ansia e terrore che riesce a far sentire il gioco è a dir poco soddisfacente. Come nelle sezioni "stealth", quando il giocatore è chiamato a trovare un nascondiglio per non farsi scovare. Più volte ci si ritrova ad urlare quando si viene scoperti. Gli sviluppatori sono riusciti ad incanalare l'essenza dell'incubo in questo prodotto ed il fatto che lo stile ricordi quello di Burton, non fa che coadiuvare tale sensazione. Anche dal punto di vista tecnico Little Nightmares lavora molto bene. L'impatto grafico, come detto, c'è fin da subito, con l'impermeabile (giallo) che contrasta con il resto dell'ambientazione. Ma, ovviamente, non finisce qui: le ambientazioni stesse sono molto credibili ed affascinanti, ogni stanza è diversa dall'altra e fatta con la stessa cura, cura che non fa altro che aiutare la narrativa silente del titolo in alcune stanze. Il gioco piace molto anche alle orecchie: le musiche che ci accompagnano durante il gameplay sono sempre gradevoli e mai fuori contesto, anzi, aiutano a far crescere la tensione e a provocare l'effetto del terrore. Little Nightmares mi è piaciuto molto, in larga parte per i suoi puzzle ambientali interessanti e mai troppo difficili o frustranti. Se si è alla ricerca di un gioco che faccia passare del tempo tra la paura e l'ansia, questo gioiellino di Tarsier Studios fa al caso. L'unica pecca dolente la longevità, dal momento che il gioco quando arriva al più grande colpo di scena, ecco che finisce (e non c'è la possibilità di rigiocare). Un incubo così bello, insomma, che non avrei voluto finisse così in fretta, ma se i DLC molto probabilmente non acquisterò, aspetterò di mettere la mani sul secondo capitolo, dove si spera la qualità si attesti su questo (ottimo) livello, se non oltre. Voto: 8

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