giovedì 18 aprile 2024

Call of the Sea

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 18/04/2024 Qui - Un buon titolo sotto quasi tutti gli aspetti. Siamo di fronte ad una rilettura molto intelligente delle opere di H.P. Lovecraft e di fronte ad una bella avventura grafica vecchio stile. Un puzzle game narrativo molto semplice, una storia d'amore e mistero che, per quanto pregna di riferimenti ad altre opere, è assolutamente godibile fino alle fasi finali di gioco. Call of the Sea è un esperimento interessante ma imperfetto, che denota qualche (legittimo) errore di inesperienza. Al gioco manca infatti solo una maggior cura per i dettagli e anche un po' di coraggio e tempo in più, ed è un vero peccato perché questo avrebbe portato ad un risultato decisamente migliore. L'avventura però, per struttura della storia, dei personaggi e dei dialoghi è degna di nota, rendendo l'esperienza di gioco coinvolgente e interessante, risultando mai banale, con un finale letteralmente nelle nostre mani. Call of the Sea è un buon esordio, il titolo è completamente incentrato sul risolvere gli enigmi e nel mentre esploriamo per trovare la soluzione nella mappa ci saranno disseminate molte lettere che narrano cosa è successo alla spedizione di nostro marito che è arrivato sull'Isola per trovare una cura alla malattia della moglie (la protagonista). Gli enigmi, a parte alcuni, sono abbastanza semplici da capire ma comunque non immediati quindi bisogna starci un po' a riflettere. Un difetto è la lentezza della protagonista, sebbene non sia troppo evidente nella maggior parte del gioco, ci sono momenti in cui devi attraversare aree ampie e farlo lentamente può risultare tedioso in certe parti. In generale comunque il titolo è più che consigliato nonostante qualche difetto. Perché sì, probabilmente non rimarrà fra gli esempi più notevoli del genere, ma bisogna rendere merito al fatto che riesce ad offrire una visione alternativa dell'universo narrativo lovecraftiano, potenzialmente capace di soddisfare (anche) chi non ha voglia di mostri o spaventi. In generale, la sensazione è quella di un'avventura scritta in maniera gradevole e mediamente godibile da giocare, ma non memorabile. Un racconto comunque non banale che lascia buone sensazioni per il futuro dello studio spagnolo, da gustare senza troppe pretese verso un finale piuttosto ispirato. Voto: 7

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