venerdì 29 dicembre 2023

La mia personale classifica del 2023

Classifica pubblicata su Pietro Saba World il 29/12/2023 Qui - Un peggioramento in termini di qualità e quantità rispetto allo scorso anno, eppure (nuovamente) posso ritenermi soddisfatto di quanto giocato, eppure (nuovamente) nessun titolo sotto la sufficienza. Colpa forse della casualità, in conseguenza delle mie scelte nel giocare questo e quello e non quell'altro (e tutto senza un men che minimo sforzo economico), o della longevità dei codesti titoli opzionati, non lo so, ma qualunque sia stata non importa, conta solo l'essersi divertito, cosa poi accaduta. Alti e bassi certo, ma ennesima buona stagione videoludica, in attesa della prossima che in verità è già cominciata. Puzzle game, avventura e narrativa, strategia e fantasia, azione e adrenalina, tra GDR, RPG, platform e quant'altro, alla fine porta qui, a questa classifica qua.


16. Tutto sommato un buon gioco, ma sarebbe potuto essere molto di più. Il titolo ha dalla sua diversi elementi qualitativamente molto solidi, ma al tempo stesso presenta evidenti lacune che gli impediscono di elevarsi al di sopra della media. Appropriandoci per un attimo di una delle frasi più abusate in ambito scolastico, potremmo dire che il gioco ha del potenziale, ma non si applica. (6)
15. Di giochi di zombie ne ho provati parecchi, e capita spesso che si assomiglino un po' tutti, però non è male. Perché World War Z non è di certo il miglior sparatutto cooperativo di sempre a tema zombie, ma riesce discretamente nel suo intento di divertire senza badare troppo alla forma. (6+)

lunedì 11 dicembre 2023

Letture 2023

Post pubblicato su Pietro Saba World il 11/12/2023 Qui - Avrei dovuto (e finalmente dato che già l'anno scorso non c'ero riuscito) quest'anno concludere la collezione oro di Repubblica (contenente 65 volumi), ma tra recensioni, giochi, film e serie, tempo per leggere tutto non ho avuto, ed anche questa volta non l'ho conclusa. Sono circa a metà, l'altra metà leggerò nel 2024, quando conto seriamente di finirla. E tuttavia c'è stato tempo per leggere anche qualcos'altro oltre agli immancabili numeri di Topolino, tra fumetti, libri, audiolibri e manga. Me ne mancavano due della collana Le più belle storie Disney della Giunti Edizioni, e le ho lette entrambi. Prima quelle sull'Antica Roma, nove storie (tutte prese da Topolino tranne una presa da Mega) dal 1980 al 2003, nessuna già precedentemente letta, un affascinante e divertente viaggio nell'antica Roma e dintorni in compagnia di Paperinus e tutti gli altri. E dopo quelle sul Rinascimento, dieci storie (6 da Topolino, 2 da Paperino Mese, 1 da Mega e da Minni & company) dal 1986 al 2011, letta solo una, avendola già incontrata precedentemente nel numero 2566 di Topolino, da Leonardo da Vinci alla Guerra delle due Rose, un Rinascimento tutto da ridere. In seguito ho letto due numeri (praticamente "anni") della collana Topolino Story, di cui già scritto del 1949, del 1955 e del 1957 (il post delle letture 2022 lo trovate Qui). Prima l'anno 1950, un numero contenente 8 storie tra avventure storiche (come quella sui vichinghi), grandi personaggi (come Fratel Coniglietto), grandi autori (Bill Wright) e grandi classici (come la seconda parte de L'inferno di Topolino), ma anche storie dal cinema e dalla letteratura al fumetto (in compagnia di Buci e Il Lupo Mannaro). Non mancano come di consueto tutte le copertine di quell'anno e la presentazione/genesi di un personaggio specifico, in questo caso Paperino. A corollario di tutto, come sempre, la rubrica "Come eravamo", il 1950 se in ambito Disney è ricordato per essere stato l'anno di Cenerentola, è anche ricordato per il calcio divenuto (dopo la seconda guerra) nuovamente "mondiale", per il ritorno della pubblicità (il consumismo dilaga sempre più), per il piacere ritrovato della lettura (ormai un hobby) e per i fumetti a tema guerra fredda (il clima arroventato colpisce tutti).

lunedì 4 dicembre 2023

Nioh: Complete Edition

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 04/12/2023 Qui - Buon titolo, sinceramente non me l'aspettavo (a me non piacciono i souls like, li trovo frustranti e si perde il divertimento che il gioco ti deve offrire per chiamarsi appunto gioco) invece mi è piaciuto abbastanza. Tutto sommato mi ha divertito e fatto bestemmiare abbastanza, anche se alla fine non vedevo l'ora di finirlo per passare ad altro. Perché sì, questo sono riuscito a finirlo ma non penso che ne giocherò altri di questo genere pur essendo ottimi dal punto di vista di parte del gameplay e dell'atmosfera che ti sanno regalare. Nioh: Complete Edition (ovvero il porting per PC dell'action RPG sviluppato da Team Ninja inizialmente come esclusiva PS4, contenente tutti i DLC) offre molte ore di divertimento (Nioh fa della quantità il suo pregio: ci sono infatti un centinaio di missioni da affrontare tra principali e secondarie, senza contare modalità crepuscolo e abisso che le rendono un numero decisamente spaventoso), ma con alcuni limiti. Il primo che si nota è che la resa grafica è sicuramente rivedibile, giocando ci si abitua ma non si può non citare come difetto. Una cosa che si nota giocando invece, è che ci si diverte, c'è una certa varietà di armi ed equipaggiamento, i combattimenti sono abbastanza precisi e soddisfacenti, ma le situazioni sono troppo ripetitive. La storia non ingrana mai (la trama infatti, narrata in maniera evocativa, potrebbe risultare fin troppo complessa a chi non conosce la storia Giapponese) e le missioni con annessi nemici sono per lunghi tratti dei copia ed incolla, sia nemici sempre uguali che proprio zone da rifare 4-5 volte, che già di per se non sono incredibili come sfida e fantasia già la prima volta. Concludendo un titolo che consiglio (soprattutto agli amanti del genere) e mi ha divertito, ma fino ad un certo punto. Per quanto riguarda la mia esperienza, Nioh mi è sembrato un discreto videogioco con alti e bassi. Però dopotutto questo è, 100 missioni da 10 minuti, 100 sfide da superare, nessuna mappa labirintica da imparare e nessuna trama di cui dover tener conta. Prendi, gioca e bestemmia. Bene, ma non benissimo. Voto: 7+

Prey (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 04/12/2023 Qui - Iniziando Prey, tutto sa di già visto, ma finendolo bisogna ricredersi. Dopo ben 20 ore passate con esso (a proposito buona longevità), posso infatti di nuovo constatare l'ottima e solida qualità dei giochi Arkane. Questo prodotto non a caso, un action/adventure fantascientifico in prima persona mi è piaciuto, ritengo che sotto alcuni punti di vista si potesse migliorare ma si partiva sempre da un'ottima base. Il gameplay a mio avviso, con le dovute innovazioni del caso, ricalca un po' quello di Dead Space, mi riferisco soprattutto alla struttura della base (anche se in Prey è molto più esplorabile), alla varietà dei nemici, potenziamenti del personaggio (bello qui il riciclo dei materiali) e sezioni in assenza di gravità. Ovviamente come detto Arkane ci mette del suo, dando la possibilità al giocatore di scegliere l'approccio o la via che più gli aggrada per superare una particolare fase di gioco. Nota dolente, pur avendo apprezzato la storia (che per certi versi mi ha ricordato quella di Soma), devo dire che mi sarei aspettato qualcosa di più, soprattutto dalla parte finale, la quale mi è scivolata un po' addosso. Una cosa che ha contribuito a spegnere il mio entusiasmo è l'aver utilizzato un protagonista muto, si poi per carità ci sono i file audio e ok, ma l'immedesimazione per quanto mi riguarda va a farsi benedire in questo tipo di titoli che puntano anche sulla narrazione. Il sonoro è discreto, anche se non offre spunti interessanti dal lato musiche (questa è una cosa che ho riscontrato anche nei Dishonored). Atmosfera davvero riuscita ed affascinante, la possibilità di esplorare la base poi dallo spazio esterno è una genialata. Level design curato e ricco, uno dei punti forti del titolo senza dubbio. Insomma Prey al netto di alcune incertezze, è un signor gioco, un gioco un po' grezzo, poco rifinito in vari aspetti e con alcuni difetti, ma anche molto ispirato, ambizioso, pieno di inventiva e che non smette mai di stupire il giocatore. Voto: 7,5

Fallout: New Vegas Ultimate Edition

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 04/12/2023 Qui - Non è all'altezza del terzo capitolo. Già la trama e lo stile narrativo si distaccano molto dalla normale interazione con il giocatore che gli altri capitoli hanno saputo affrontare. Ovviamente c'è da tenere in considerazione il fatto che sia uno spin-off, e che vada ad influire molto sulle scelte di produzione del titolo. A livello di ambientazione, personalmente trovo migliore la zona contaminata del Mojave rispetto a quella della capitale. A livello di gioco, lo reputo (anche se di poco) inferiore al capitolo 3. Mi ha deluso rispetto al precedente, storyline più confusa (le missioni che si intrecciano non aiutano), poca immedesimazione nel personaggio principale diversamente dal precedente (il gioco offre 4 finali diversi, e varie cose secondarie in base a cosa avete fatto durante il gioco, dice che fine han fatto le fazioni secondarie/i compagni etc). Comunque un bel gioco. Come al solito coi giochi del genere io li finisco dopo una trentina di ore, sono abbastanza soddisfatto anche se non l'ho finito al 100%, seguo la missione principale e faccio qualche secondaria. Peccato che (ma penso che questa cosa sia voluta) una volta terminata la storia principale non si potrà più continuare il gioco andando a zonzo per la zona contaminata del Mojave: il gioco finisce e stop (cosa che si poteva fare nel precedente gioco). In questo senso fare i DLC (la Ultimate Edition infatti, consente di provare tutto ciò che New Vegas può offrire) è la soluzione, peccato che quest'ultimi (anche se ne ho provati solo due) siano al massimo simpatici. In conclusione, gioco interessante, carente ma da giocare. Voto: 6+

Videogiochi del periodo (Settembre/Dicembre 2023)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 04/12/2023 Qui - La mia speranza non è stata disattesa, ed ho potuto finalmente provare e giocare a Prey, che tempo fa non ero riuscito a far "girare". Problemi dell'Epic Games Store o meno (penso più la copia del gioco difettosa), ricevuto sempre gratis ma sulla piattaforma GOG Galaxy, e stavolta nessun problema, giocato, finito e tanto piaciuto, come potrete notare dalla mia recensione. Ed a proposito di recensioni, ho rimasto per ultimi (dell'anno in corso praticamente finito) i giochi più "lunghi" a cui potessi mettere mano (1 mese a gioco il minimo per completarli), tanto che inizialmente, proprio Prey di cui prima, avrei dovuto giocare il prossimo anno, ma un titolo precedentemente selezionato (dalla longevità maggiore) si è poi rivelato un flop, e l'ho così rimpiazzato (nonostante durasse meno, anche se tempo c'è voluto) con un gioco, appunto Prey, che aspettavo da tempo e che non mi ha deluso. Che poi anche Death Stranding l'aspettavo, ma al contrario che delusione è stata. Le mie prime ore di gioco sono state pazzesche. Un continuo stupirmi grazie all'atmosfera ed al mondo di gioco, grazie anche al mutare dello scenario tramite questo nuovo multiplayer asincrono. Questa magia, però, è durata "soltanto" 10 ore, poi ho aperto gli occhi ed ho cominciato a vedere la realtà dei fatti. Le quest tutte estremamente identiche, sia nelle richieste che nello svolgimento, danno vita ad un ciclone di monotonia e ripetitività senza precedenti. L'idea del gioco e della gestione manageriale dei carichi è anche figa, ma risulta velocemente indigesta, quando scopri che è tutto più o meno uguale per tutto il gioco. Ebbene si, in questo gioco sei a tutti gli effetti un fattorino, che rottura! Il gameplay è semplicemente mediocre. Per non parlare della trama, un accozzaglia di roba che lo stesso "creatore" ha ammesso di non aver compreso a pieno. Non ho potuto quindi fare altro che mollare il gioco, un gioco davvero strano, che si ama o si odia (non c'è via di mezzo), personalmente la seconda, ma per rispetto, e poiché non completato (neanche il 20%), ho preferito non recensire. Al contrario questi 3, belli e finiti.