Genere: Rompicapo, Avventura
Origine: Francia 2014
Sviluppo: Ubisoft Montpellier
Sviluppo: Ubisoft Montpellier
Pubblicazione: Ubisoft
Tema: Prima guerra mondiale
Modalità di gioco: Giocatore singolo
Longevità: 8-10 ore
Longevità: 8-10 ore
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 09/04/2020 Qui - Ci sono videogames che ti appassionano per l'adrenalina che ti offrono. Quelli nei quali ti immedesimi in un personaggio che senti a te vicino. E poi ci sono videogiochi che sono autentiche perle, opere d'arte in piena regola. Valiant Hearts: The Great War rientra a pieno titolo in quest'ultima categoria. Questo gioco è infatti un piccolo capolavoro (grazie Ema per avermelo fatto conoscere). E' un fumetto interattivo, di genere adventure, ambientato in Francia durante la Prima Guerra Mondiale. La trama, per quanto estremamente semplice e fin troppo spesso ricca di fortuite casualità, è molto poetica e coinvolgente. I vari protagonisti, nel corso del gioco si prendono le redini di quattro distinti personaggi (e il cane, non bisogna dimenticare il cane), sono carismatici ed è facile identificarsi con loro nel corso degli eventi. Come detto si tratta di un adventure, in cui i dialoghi sono sostituiti da fumetti e le esclamazioni appena abbozzate. L'unica voce narrante è quella che fa da contorno agli eventi del gioco e che narra la storia dei protagonisti e delle battaglie (vere) che si svolgono intorno ad essi. Gli enigmi sono piuttosto semplici e raramente ci si ferma a pensare al da farsi, anche quando le schermate in cui cercare o utilizzare gli oggetti sono tante (comunque alcune delle sequenze d'azione possono risultare frustranti se si perde il ritmo e si muore nello stesso punto più volte). Per chi sa andare oltre il gioco poi, Valiant Hearts offre una lezione di storia e umanità da cui imparare un messaggio importante sulla natura umana, sulla guerra e sulla pace, anzi, in certi momenti offre una lezione di storia vera e propria, di un periodo storico troppo spesso messo in secondo piano rispetto alla Guerra Mondiale successiva. L'interfaccia è immediata, ci sono anche dei momenti di azione molto intuitivi e, inutile negarlo, la trama scorre fluida dall'inizio alla fine aumentando il coinvolgimento e facendo volar via in un lampo le 10 ore di gioco richieste per completarlo.
Dei requisiti tecnici neanche ne parlo, è un fumetto animato, ovvero le ambientazioni, realizzate a mano, sono per la maggior parte statiche, mentre le animazioni si limitano ai personaggi principali e a specifici eventi che si manifestano intorno ad essi. Tuttavia questo non rappresenta un difetto del gioco, anzi, c'è molta espressività ed effetti come le esplosioni o gli spari sono comunque ottimamente riprodotti, nel perfetto stile del gioco. Di difetti veri e propri invece, la durata e il fatto che anche se al di là dei testi o delle immagini Valiant Hearts: The Great War riesce a comunicare al giocatore tanto, non tutto funziona alla grande, perché se sulla prima e sull'ultima parte c'è ben poco verso cui puntare il dito, qualche intermezzo risulta essere davvero poco riuscito, in particolar modo quando il gioco si va un po' a perdere nel buonismo più spicciolo. Poco male, perché Valiant Hearts: The Great War ne esce da vincitore. Forse l'unico, da quella guerra. La durata, come detto, è purtroppo breve: il gioco (al di là delle mie 10 ore) si dovrebbe aggirare attorno alle cinque ore, ma soprattutto ha una rigiocabilità praticamente nulla. Certo, il consiglio migliore è senz'altro quello di disattivare ogni aiuto sin da subito, pur senza avere chissà quale sfida in più, anche così, la longevità non può essere tirata per i capelli più di tanto, perché rimanere bloccati a lungo è pressoché impossibile. Va comunque specificato che il racconto è abbastanza intenso e vibrante da non lasciare scontento nessuno. E quindi assodato che nonostante tutto il gioco meriti di essere ri-scoperto, che meriti d'esser giocato da tutti, in definitiva Valiant Hearts: The Great War è un gioco splendido, dalla trama bella e fluida, da enigmi ben congeniati e (quasi) mai frustranti, da un briciolo d'azione intuitiva, con un'estetica originale e ottimamente realizzata, il tutto contornato da un'ambientazione ricca di riferimenti storici reali che amplificano il coinvolgimento e l'immedesimazione nei quattro protagonisti del gioco. Assolutamente da non perdere. Voto: 8
Dei requisiti tecnici neanche ne parlo, è un fumetto animato, ovvero le ambientazioni, realizzate a mano, sono per la maggior parte statiche, mentre le animazioni si limitano ai personaggi principali e a specifici eventi che si manifestano intorno ad essi. Tuttavia questo non rappresenta un difetto del gioco, anzi, c'è molta espressività ed effetti come le esplosioni o gli spari sono comunque ottimamente riprodotti, nel perfetto stile del gioco. Di difetti veri e propri invece, la durata e il fatto che anche se al di là dei testi o delle immagini Valiant Hearts: The Great War riesce a comunicare al giocatore tanto, non tutto funziona alla grande, perché se sulla prima e sull'ultima parte c'è ben poco verso cui puntare il dito, qualche intermezzo risulta essere davvero poco riuscito, in particolar modo quando il gioco si va un po' a perdere nel buonismo più spicciolo. Poco male, perché Valiant Hearts: The Great War ne esce da vincitore. Forse l'unico, da quella guerra. La durata, come detto, è purtroppo breve: il gioco (al di là delle mie 10 ore) si dovrebbe aggirare attorno alle cinque ore, ma soprattutto ha una rigiocabilità praticamente nulla. Certo, il consiglio migliore è senz'altro quello di disattivare ogni aiuto sin da subito, pur senza avere chissà quale sfida in più, anche così, la longevità non può essere tirata per i capelli più di tanto, perché rimanere bloccati a lungo è pressoché impossibile. Va comunque specificato che il racconto è abbastanza intenso e vibrante da non lasciare scontento nessuno. E quindi assodato che nonostante tutto il gioco meriti di essere ri-scoperto, che meriti d'esser giocato da tutti, in definitiva Valiant Hearts: The Great War è un gioco splendido, dalla trama bella e fluida, da enigmi ben congeniati e (quasi) mai frustranti, da un briciolo d'azione intuitiva, con un'estetica originale e ottimamente realizzata, il tutto contornato da un'ambientazione ricca di riferimenti storici reali che amplificano il coinvolgimento e l'immedesimazione nei quattro protagonisti del gioco. Assolutamente da non perdere. Voto: 8
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