martedì 17 settembre 2019

Assassin's Creed: Unity

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/08/2019 Qui
Genere: Ottavo capitolo della serie action/adventure Ubisoft, una delle serie di videogiochi più conosciute al mondo.
Trama: Nella Parigi ai tempi della Rivoluzione Francese, continua l'interminabile lotta tra Templari ed Assassini, questa volta ad opporsi ai primi un giovane ragazzo che, in cerca della verità (sulla morte del padre), si ritroverà ad essere reclutato nelle file dell'organizzazione per fare giustizia.
Recensione: Sembra passata un'eternità, ma sono passati solo quattro mesi da quando la cattedrale di Notre-Dame andò parzialmente a fuoco. In quei giorni tanti messaggi di solidarietà, e tante promesse di donazioni. Alcune infrante, alcune proprio no, anzi, solo pochi giorni dopo la società francese/canadese Ubisoft, non solo donò 500 mila euro alla città di Parigi, ma rese disponibile (per un periodo di tempo) gratuitamente su PC Assassin's Creed: Unity, in modo tale da permettere a tutti di godere del bellissimo monumento, anche solo virtualmente. Il gioco infatti, che prontamente scaricai, ambientato proprio a Parigi, permetteva al giocatore di entrare dentro e scalarla (cosa che ovviamente ho fatto, ed è stato bello). E così che ho recuperato il capitolo successivo di Black Flag (a cui ho giocato per la prima volta solo l'anno scorso), anche se tecnicamente il sequel diretto è Assassin's Creed: Rogue (com'è ovvio sarà il prossimo capitolo su cui mettere le mani) che, seppur uscito in contemporanea con Unity nel novembre del 2014, fu reso disponibile per PC, al contrario di questo che oggi recensisco, solo l'anno dopo. Un capitolo questo, l'ottavo (il settimo ex-aequo) che, dopo tanti episodi "fotocopia", doveva cambiare finalmente rotta. Infatti, la speranza che fosse finalmente arrivato il momento di una vera svolta c'era. C'era, perché la serie di Assassin's Creed aveva cominciato a scricchiolare già da qualche tempo, troppo ancorata ai suoi stilemi e poco coraggiosa. Assassin's Creed IV: Black Flag, allontanandosi un po' dal solito schema, era difatti ciò che ci voleva per spezzare la monotonia ormai quasi sfibrante. La sorpresa fu che il gioco, preso a sé stante, si dimostrò decisamente divertente e appassionante, ben più del controverso Assassin's Creed III. Con Assassin's Creed: Unity, Ubisoft abbandona i mari (che ritroverò comunque in Assassin's Creed: Rogue) e riporta le gesta degli assassini alle origini, confezionando così un'avventura classica, che sarà riuscito però a dare nuova (anzi, vecchia) linfa al franchise? La formula funziona ancora? Ebbene secondo il mio modesto parere sì, ma con riserva, anzi, con più riserve, perché in parte delude. Ma andiamo con ordine. Come tutti dovreste aver capito, Assassin's Creed: Unity è ambientato nella Parigi di fine 1700, ai tempi della Rivoluzione francese. Un periodo storico interessantissimo, ricco di materiale pronto per essere sfruttato. E invece Assassin's Creed: Unity lascia la Storia sullo sfondo, concentrandosi sulle sempre più noiose scaramucce tra Templari e Assassini. Non che in questo ci sia qualcosa di male, in fondo la secolare guerra tra le due fazioni è alla base della saga, ma purtroppo più si va avanti e meno sembra che questo conflitto abbia qualcosa di concreto da dire. Il plot è noioso e ben poco entusiasmante. È il solito pretesto per portare il giocatore da qualche parte nella storia. A essere sinceri, la trama (altalenante nella qualità e guidata dal desiderio di vendetta di Arno) di Unity non è riuscita a coinvolgermi in praticamente alcun modo. È trascurabile e poco importante.