domenica 11 agosto 2019

Geekoni Film Festival: Un maggiolino tutto matto (1968)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 01/08/2019 Qui
Tema e genere: Commedia divertente e spensierata ambientata nel mondo delle corse automobilistiche.
Trama: Jim Douglas è un pilota ormai a fine carriera, che nelle ultime apparizioni ha distrutto le sue auto in gara. Con l'inseparabile amico Tennessee si reca quindi dal concessionario di lusso di Peter Thorndyke, uscendone però con un maggiolino bianco un po' particolare.
Recensione: E' notizia fresca che la Volkswagen abbia terminato la produzione del Maggiolino, probabilmente l'automobile più famosa al mondo, e in tal senso Herbie ha contribuito in maniera significativa (ma non poi decisiva) a perpetuarne il mito. Un mito che continuerà comunque e sempre a vivere appunto grazie alla pellicola Un maggiolino tutto matto del 1968, interpretata dal compianto Dean Jones, che ci ha lasciati quasi quattro anni fa ed a cui ho anche dedicato un post all'epoca della sua triste dipartita (qui), e prodotta dalla Disney che guarda caso ha fatto epoca per aver imposto qui da noi il termine "maggiolino" a indicare l'auto più venduta probabilmente di sempre (facendolo così entrare nell'immaginario collettivo). E pensare che son passati 51 anni dall'uscita di The Love Bug, classico film stile Disney (ovvero caratterizzato dalla leggerezza dei toni e dal ritmo scatenato) diretto da Robert Stevenson e primo episodio di una fortunatissima saga, anche se tre seguiti ed un remake tutti inferiori al primo capitolo, quest'ultimo soprattutto leggermente deludente e non all'altezza delle aspettative. Eppure ancora oggi a più di cinquant'anni dalla sua uscita, Un maggiolino tutto matto è il classico film per ragazzi (non a caso l'ho scelto per partecipare alla seconda edizione, qui la prima, del Geekoni Film Festival, la rassegna cinematografica dedicata appunto ai film per ragazzi più belli e preferiti di sempre) dove tutto funziona. Va da sé che la visione del film porti ondate di piacevoli ricordi, ma è innegabile non dare ad Herbie (che se si arrabbia son guai) quello che è di Herbie (la "prima" automobile capace di sentimenti umani), dopotutto la comicità slapstick con una live car è, per l'epoca, un vero colpo di genio. Film leggero e divertente, per tutti dunque, ed originale, è stato infatti questo film a lanciare l'idea di una macchina dotata vita propria. Tema ripreso più tardi poi da altri film molto più inquietanti quali La Macchina Nera e Christine - La Macchina Infernale. Comunque, questo simpatico maggiolino che si guida da solo e (come detto) può anche arrabbiarsi e combinarne di tutti i colori a chi gli sta antipatico strappa sicuramente molte risate ad un pubblico senza troppe pretese. Il film ci propone poi ottime inquadrature, soprattutto nelle sequenze delle gare e splendidi modelli di auto presentati. Sicuramente sono stati impiegati grandi mezzi per questo film, per non parlare delle auto che avranno distrutto per la sua realizzazione. Gli attori sono rodati per film di questo genere, Dean Jones a parte (che diamo per assodato) pensiamo al solo David Tomlinson che compare in capisaldi come Mary Poppins e Pomi d'ottone e manici di scopa. Tutto questo rende Un maggiolino tutto matto (diventato col tempo una sorta di classico, un evergreen che non invecchia mai) un film sicuramente apprezzabile anche oggi, ad oltre mezzo secolo dalla sua uscita. Infatti, potrei stare a vedere questo film per giorni e giorni senza accusare il benché minimo segno di stanchezza. Un po' come quando ero piccolo, quando i film del ciclo di Herbie passavano spesso e volentieri per i palinsesti televisivi e non come semplici riempitivi, in un'epoca in cui i film venivano trasmessi sulle tv con una frequenza molto maggiore. E non ne perdevo uno, ogni volta che li trasmettevano ero pronto a rivederli per l'ennesima volta. E anche adesso che lo vedo con una certa maturità non è cambiato nulla, è sempre divertente. Perché questo bellissimo film per tutte le stagioni ha una storia semplice, ha corse divertenti tra sabotaggi, stranezze e finali di corsa strampalati (simili alle Wacky Races, serie a cartoni che si affacciava in tv proprio lo stesso anno), e ha il lieto fine (d'altri tempi) assicurato. Non un capolavoro, anzi, ma sicuramente godibile, il film infatti scorre senza intoppi, regalando al pubblico divertimento e tanto altro (anche perché così tanto scemo il film non è, alcuni temi non sono per niente "leggeri"), e ben fatto, anche se sono evidenti errori tecnici di montaggio e qualche altro particolare che fa vedere i suoi anni. Però tutto è perdonabile visto il target (anche se è per tutti ma proprio tutti) e visto la natura di questa pellicola, una pellicola che fa bene al cuore ed alla testa.