Post pubblicato su Pietro Saba World il 23/12/2024 Qui - Ci sono videogiochi che non invecchieranno mai, e poi ci sono altri che bastano pochi anni per sentire la puzza di vecchio. Non è il caso di
Call of Juarez, sparatutto in prima persona a tema Western, che di anni però ne ha parecchi, ma proprio il passare di 18 anni bene non ha comunque fatto. Giacché meccaniche ultra datate e comandi legnosi figli dei tempi che furono, non hanno aiutato il mio apprendimento affinché proseguissi l'avventura senza grandi patemi o difficoltà. Stessa cosa presumibile il suo seguito facente tuttavia da prequel, ovvero
Call of Juarez: Bound in Blood (anch'esso riscattato gratuitamente grazie a
Prime Gaming), preventivamente scartato. Davvero un peccato, dato che è un genere che prediligo, ma quando il divertimento viene meno, naturale è evitare certi inutili grattacapi.
Styx: Shards of Darkness - Non avendo giocato al primo capitolo, non posso fare paragoni diretti, ma è indubbio che sia un gioco stealth più che decente, con un design accattivante e controlli solidi, nonostante alcuni problemi in certi aspetti. La narrazione lascia un po' a desiderare, non tanto per la storia in sé, quanto per la sceneggiatura e le sequenze animate. Il gioco brilla di più nell'azione che nella visione. Styx si distingue per alcune caratteristiche che lo rendono unico, in particolare per il suo atteggiamento sfacciato, arrogante e sicuro. Con la sua aggressività e prontezza nel replicare, Styx non perde occasione di commentare, rivolgendosi non solo ai personaggi ma anche direttamente al giocatore, in caso di morte. Questo elemento, sebbene divertente e capace di strappare risate, può diventare ripetitivo e irritante. Il gameplay e il design sono gli elementi di spicco. Tuttavia, una trama poco coinvolgente che inizia bene ma delude verso il finale impedisce al titolo di raggiungere un livello superiore. Resta un titolo di qualità, raccomandato agli amanti degli stealth game, che però devono essere consapevoli dei suoi pregi e difetti, inclusi alcuni meccanismi datati. Voto: 6,5
Saturnalia - L'avventura sfortunata di un gruppo di esploratori in Sardegna si trasforma nel fulcro di un'opera con una notevole direzione artistica da parte di Santa Ragione. L'esplorazione dell'immaginaria città di Gravoi si rivela l'elemento principale di un gameplay un po' limitato in termini di contenuti e poco teso a causa di un approccio roguelite troppo permissivo. Tuttavia, è coraggiosa la decisione di offrire al giocatore non solo la soluzione di enigmi semplici, ma anche la libertà di esplorare l'avventura a piacimento, completando o lasciando le missioni dei vari personaggi. Saturnalia è un survival horror (in cui la componente horror è più suggerita che mostrata) che sfoggia le sue radici italiane, intrecciando una narrazione affascinante, seppur non completamente originale, che valorizza il folclore sardo e un'ambientazione autentica in un contesto sensoriale incantevole. Favorisce l'aspetto concettuale e visivo più di quello ludico, ma è uno squilibrio che non pregiudica eccessivamente il piacere dell'esperienza. Voto: 7