giovedì 9 aprile 2020

Crysis 3

Genere: Sparatutto in prima persona
Origine: Germania 2013
Sviluppo: Crytek Frankfurt, Crytek UK
Pubblicazione: Electronic Arts
Tema: Fantascienza
Modalità di gioco: Giocatore singolo, Multiplayer
Longevità: 15-18 ore


Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 09/04/2020 Qui - Nel 2007 Crytek stupì il mondo videoludico con il suo Crysis, sia per la potenza visiva che per il gameplay. Come in Far Cry (non è un caso questo esempio, dato che all'epoca fu etichettato "il Far Cry con gli alieni"), le missioni di Crysis (in particolare quelle ambientate all'aperto) davano un senso di libertà di azione, ed era possibile sviluppare tattiche di attacco differenti a seconda della volontà del giocatore. Il protagonista era (ed è tutt'ora) dotato di una tuta all'avanguardia, un prototipo denominato "Nano Muscle Suit" da qui in poi chiamato "Nanotuta". Nell'anno 2011 l'arrivo di Crysis 2 lasciò i videogiocatori basiti, purtroppo in gran parte in negativo, sia per la maggiore linearità dell'ambientazione che per un livello tecnico decisamente scadente, per non parlare della totale assenza dell'editor di mappe multiplayer (presente invece nel primo capitolo): un capitolo che sembrava quindi più una demo tecnica che un prodotto a tutti gli effetti. Ed ecco che nel 2013 arriva Crysis 3 (io ovviamente in colpevole ritardo nel giocarci, a tutti i capitoli in verità), avranno aggiustato il tiro? Innanzitutto bisogna dire che Crysis 3 (terzo Crysis ufficiale, quarto considerando l'espansione Warhead) risulta essere decisamente un passo in avanti rispetto al secondo capitolo, il dare maggiore libertà d'azione e l'aggiungere alcune varianti tattiche interessanti è servito, tuttavia il confronto con il primo capitolo della serie è improponibile. Infatti, l'evirazione dell'editor di mappe nel multiplayer, il sonoro scadente e la sempre presente linearità lo vede sconfitto in favore del capolavoro del 2007 targato sempre Crytek. In ogni caso vediamo cosa si sono "inventati" il Crytek-Team per "divertire" il videogiocatore.

Raccontare la trama di Crysis, dipanatasi nel corso dei tre titoli, è compito arduo, soprattutto se si vogliono evitare inutili spoiler. Questo perché i protagonisti sono cambiati nel corso del tempo mentre altri sono tornati in grande stile in seguito a tragiche morti presunte. Potremo fortunatamente fare un recap veloce degli ultimi ventisette anni delle vicende di Alcatraz e Nomad attraverso un video introduttivo di ottima fattura. Otterremo ulteriori informazioni a riguardo grazie al tutorial che ci introdurrà all'utilizzo della nanotuta, il potente strumento realizzato con tecnologia aliena che implementa forza, velocità e precisione di chi la indossa. In questo terzo capitolo vestiremo i panni di Prophet, aiutati dal mitico Psycho, ritornato in azione. Ancora una volta dovremo batterci contro la megacorporazione CELL, badando anche alla terribile minaccia di Cef. La trama è incentrata particolarmente sul rapporto uomo/tecnologia attraverso l'interazione tra il simbionte e la propria tuta. Interazione che assumerà contorni molto più profondi e adulti che in passato. Crysis 3 è uno sparatutto in prima persona che fa della qualità grafica e dell'elevato livello di dettaglio il suo (unico?) massimo punto di forza. Sul fronte "giocoso" non offre nulla di realmente innovativo e si limita a riproporre situazioni viste e riviste, condite da un'intelligenza artificiale tutt'altro che stimolante ed un grado di sfida che può fare il solletico ai veterani del genere (tuttavia per me non è stato sempre facile). La campagna in giocatore singolo si focalizza sul ruolo di Prophet nel conflitto tra buoni e cattivi, senza poter vantare grandi scossoni o colpi di genio, come tutta la serie del resto. C'è una grande differenza fra il poter definire "bello" Crysis 3 ed il doverlo definire "buono", ma di questo si tratta: l'ultimo capitolo fa bene il suo dovere, si lascia giocare e diverte, ma stiamo parlando del terzo capitolo di una serie che (come tante altre) ha detto tutto. Oltre a sbalordire sul fronte grafico c'è poco che possa renderlo memorabile, non è un gioco che lascia il segno. Voto: 6,5

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